Non è finita la battaglia legale tra Blake Lively e Justin Baldoni. In attesa del processo, previsto per marzo 2026, l’attrice ha chiesto 161 milioni di dollari (più di 139 milioni di euro) di danni per una presunta campagna diffamatoria lanciata contro di lei all’uscita di It Ends With Us. Nel 2024 Lively aveva denunciato Baldoni per molestie sessuali «inquietanti» subite durante le riprese del film in cui hanno recitato come protagonisti.




Accuse che, in seguito, hanno portato l’attrice 38enne a denunciare (sempre per diffamazione) anche il produttore Jamey Heath, il direttore dello studio Steve Sarowitz e i loro addetti stampa per degli insulti ricevuti a seguito della prima denuncia. Un danno che per i suoi avvocati, come riporta la stampa americana, è pari a 161 milioni. 



I danni

I legali di Lively hanno spiegato le motivazioni della cifra. A causa della denuncia contro Justin Baldoni, l’attrice avrebbe riportato dei danni alla propria immagine pari a 56,2 milioni di dollari. La stima comprende sia i 18,3 milioni di mancati guadagni fino all’inizio del processo e sia i 37,9 milioni di mancati guadagni nel corso, invece, del processo. 


Ma non è tutto, perché anche il marchio di bellezza dell’attrice, Blake Brown, ha subito delle perdite.

Si parla di 49 milioni di dollari non ricavati, oltre ai 22 milioni persi dalla sua azienda di bevande Betty Buzz/Betty Booze. Il danno alla sua reputazione, invece, è pari a 34 milioni di dollari. 

Cosa era successo

Per sapere se Blake Lively otterrà il risarcimento bisognerà aspettare marzo 2026. Dopo l’accusa di molestie, l’attrice ha spiegato come fosse stata montata una campagna online per «distruggere» la sua credibilità, unita agli «insulti al vetriolo» ricevuti da alcuni membri della produzione. Dal canto suo Baldoni, a gennaio 2025, aveva citato in giudizio anche il marito dell’attrice, Ryan Reynolds, 49 anni, per estorsione civile, diffamazione e violazione della privacy pretendendo 400 milioni di dollari (345 milioni di euro) di risarcimento.


Una richiesta che, però, è stata respinta a giugno e ufficialmente archiviata il 31 ottobre, in quanto l’attore e i coquerelanti della Wayfarer Studios non avevano presentato una nuova versione della denuncia entro i termini stabiliti. Mentre per gli avvocati di Lively si trattava di «una vittoria totale», i legali di Baldoni hanno accusato l’attrice di «falsa vittoria», sostenendo che il caso riguardasse «accuse inventate di molestie e una campagna di diffamazione mai esistita». 




Ultimo aggiornamento: sabato 8 novembre 2025, 17:05





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