“I miei compagni sono stati veramente bravissimi, oggi è stata una grande giornata” ammette il numero uno di Baroni che è stato chiamato in causa 6 volte sui 21 tentativi bianconeri
8 novembre – 22:51 – TORINO
“Al mio fianco avevo 10 tori che cercavano in tutti i modi di non farli tirare”. Forse l’immagine migliore per descrivere la dedizione e l’attenzione con cui il Torino ha curato la fase difensiva nel derby contro la Juve la trova il portiere granata Alberto Paleari, migliore in campo nella sfida dello Stadium grazie alle tre parate su Conceiçao, David e McKennie che hanno regalato un punto pesante alla squadra di Baroni. Una bella storia quella del numero 1 brianzolo, appena alla quinta presenza in Serie A con i granata (quattro consecutive), ma già capace di incarnare i valori fondanti della maglia che indossa: testa e cuore indicava, infatti, ai mille tifosi del Toro presenti all’Allianz.
Ismajli-Maripan-Coco, gli anti-juve—
“Era fondamentale portare queste virtù in campo – ha ribadito Paleari –. I miei compagni sono stati veramente bravissimi, oggi è stata una grande giornata”. Già, perché se le mani del portiere granata sono servite appena 6 volte su 21 tentativi della Juve, moltissimo è stato merito delle dieci conclusioni respinte dai suoi compagni prima di diventare pericolose. Un vero e proprio muro quello composto da Ismajli, Maripan e Coco, che, pur con compiti diversi, hanno tenuto a distanza gli attaccanti della Juve. Il cileno, autore di 7 duelli vinti su 13 tra aerei e a terra, ha costretto Vlahovic a girare al largo dell’area e, nell’unica occasione che poteva capitare al serbo, è stato autore di una gran chiusura. L’albanese, non avendo un avversario diretto da marcare, ha fermato chiunque provasse a entrare nel centro-destra della retroguardia granata (75% di scontri vinti), mentre l’equatoguineano è stato utile soprattutto nel recuperare palloni (6, secondo solo a Vlasic) per provare a far ripartire la manovra (32 passaggi positivi, migliore tra i granata).
il lavoro di baroni—
Certo, non è stato solo merito dei tre difensori, ma anche di un centrocampo abile a serrare le fila e a chiudere tutti gli spazi agli inserimenti delle mezzali della Juve, di un Pedersen attentissimo su Yildiz e di un Lazaro che ha limitato il più possibile Conceiçao prima e Zhegrova poi. “Sapevamo di dover migliorare in fase difensiva, è un discorso che riguarda tutta la squadra e non solo i difensori – ha spiegato Maripan -. Ci abbiamo lavorato di settimana in settimana e i risultati si vedono anche oggi”. I numeri sono lì a confermarlo: quella contro la Juve è stata la quinta partita senza subire gol da parte dei granata, sempre contro avversari di alto valore: dalla Fiorentina ad agosto alla Juve oggi, passando per Roma, Napoli e Bologna. Tre volte su cinque in trasferta e, soprattutto, tre volte su cinque gare giocate dopo la sosta di ottobre. Segno che il lavoro di Baroni sta iniziando a dare i suoi frutti.
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