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La compagnia statale ucraina Centrenergo ha annunciato che tutte le sue centrali termoelettriche nel Paese hanno smesso di produrre elettricità a seguito di un massiccio attacco notturno della Russia, definito dalla società «il più massiccio dall’inizio dell’invasione».
La capacità di produzione elettrica è ridotta «a zero» e ora il Paese sta cercando affannosamente di ripristinare l’illuminazione e il riscaldamento. Mosca, che negli ultimi mesi ha intensificato gli attacchi alle infrastrutture ucraine, ha lanciato nella notte centinaia di droni contro gli impianti energetici di tutto il Paese. Gli attacchi hanno interrotto la fornitura di elettricità, riscaldamento e acqua in diverse città, con la società elettrica statale Centerenergo che ha lanciato l’allarme.
APPROFONDIMENTI
Nella regione di Kharkiv, circa 100.000 utenti sono ancora senza elettricità, acqua e riscaldamento.
Lo afferma il vice primo ministro per la ricostruzione dell’Ucraina Oleksiy Kuleba, come riporta Rbc Ukraina. Secondo Kuleba, nella regione di Kharkiv, i servizi energetici e di pubblica utilità stanno lavorando 24 ore su 24 per stabilizzare la situazione.
Oggi in gran parte delle regioni dell’Ucraina, l’energia elettrica potrebbe essere interrotta per un periodo compreso tra le 8 e le 16 ore al giorno, ha affermato il fornitore statale Ukrenergo, mentre venivano effettuate le riparazioni e deviato l’approvvigionamento energetico.
Sebbene la situazione si fosse in qualche modo stabilizzata, regioni come Kiev, Dnipropetrovsk, Donetsk, Kharkiv, Poltava, Chernigiv e Sumy avrebbero potuto continuare a subire regolari interruzioni di corrente, ha affermato ieri sera il ministro dell’Energia ucraino.
La sicurezza nucleare in Ucraina rimane estremamente precaria a causa del conflitto militare. Lo riferisce su X l’Agenzia internazionale per l’energia atomica ricordando che «due centrali nucleari operative, Khmelnitsky e Rivne, hanno dovuto ridurre la produzione di energia elettrica dopo un attacco notturno a una sottostazione elettrica fondamentale per la sicurezza nucleare». Il direttore generale Rafael Grossi, riferisce l’agenzia, ribadisce la necessità di moderazione per mantenere la sicurezza nucleare ed evitare incidenti con gravi conseguenze radiologiche.
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