8 luglio, all’Hard Rock Cafè di Milano c’è la presentazione alla stampa del nuovo libro di Gabriele Medeot, musicista e attivissimo divulgatore musicale, dal titolo “Live Aid: Il suono di un’era. Gli anni Ottanta e il sogno di un mondo migliore”, pubblicato da Tsunami Edizioni. Appena entro mi ritrovo già avvolto dall’inconfondibile atmosfera che solo un locale come l’Hard Rock Cafè sa dare, tra chitarre e cimeli appartenuti ai mostri sacri del rock, un vero e proprio tempio dove i migliori momenti della storia della musica sono ancora vivi e presenti. E l’attesa per l’evento che si terrà da lì a poco fa intuire che si sta per intraprendere un viaggio nel tempo per ricordare uno degli eventi musicali più iconici – forse il più iconico – di tutti i tempi.
Prima che inizi la presentazione ho l’occasione di scambiare qualche battuta con l’autore, che si dimostra subito disponibilissimo e soprattutto estremamente appassionato all’attività di divulgazione della storia della musica, che porta avanti in diversi modi ormai da molti anni. Per rompere il ghiaccio gli chiedo da dove nasca questo libro e perché dedicarlo proprio al Live Aid, il mega doppio-concerto che si tenne in contemporanea a Londra e a Philadelphia il 13 luglio 1985, e che vide esibirsi in fila tutte le più grandi superstar del momento. È stato il punto di massimo splendore del Rock come forza collettiva. Una sorta di Woodstock postmoderna, ma mediata dalla TV, dalla tecnologia, dalla logica pop del videoclip. Il Rock diventava globale, spettacolo e impegno sociale insieme, mi risponde Medeot.
Sì, perché oltre all’unicità dell’evento in sé – dove gli organizzatori Bob Geldof e Midge Ure riuscirono nell’impresa di far suonare in un unico contesto tutti i big della musica mondiale – il vero punto di svolta del Live Aid fu l’attenzione mediatica che ottenne. Una risonanza che nessun evento aveva mai avuto prima: 16 ore ininterrotte di musica, 16 satelliti per una trasmissione globale con oltre il 90% per cento delle televisioni nazionali di tutto il mondo collegate per seguire lo show, un cast stellare che ha visto esibirsi insieme oltre 70 artisti tra cui Paul McCartney, Queen, David Bowie, Led Zeppelin, Madonna, U2 e tanti altri.
Ma soprattutto non bisogna dimenticare che lo scopo degli organizzatori era innanzitutto umanitario e sociale, perché l’evento era finalizzato a raccogliere fondi per la grave carestia che alcuni Paesi africani stavano vivendo in quegli anni. Era la prima volta che un evento musicale di tale portata, seguito da oltre 2 miliardi di persone, si calava nei problemi più cruciali e sensibili della società, come conferma anche Medeot: era un momento in cui il Rock sembrava davvero in grado di cambiare il mondo e il Live Aid non fu un semplice concerto, ma un apice dell’unione tra la musica e le vicissitudini reali della società, e al tempo stesso anche la fine di un’epoca. Quella degli anni Ottanta, tra opulenza e consapevolezza, tra capelli cotonati e fame nel mondo, tra satellite e chitarre.
E proprio questa è l’idea al centro del libro di Gabriele Medeot. Già dal titolo e dall’indice avevo l’impressione che “Live Aid: Il suono di un’era” fosse molto di più di un comune saggio musicale. È un’istantanea potente, stratificata, in cui Medeot non si limita a raccontare il 13 luglio 1985, ma fa molto di più: ci porta dentro gli anni che hanno reso possibile un evento simile. Analizza il contesto storico-politico e mediatico dell’epoca, le evoluzioni del Pop e del Rock, le dinamiche dell’industria musicale e il ruolo sempre più centrale dell’immagine. Un lavoro di ricerca certosina, ma scritto con la leggerezza e la passione di chi quegli anni e quell’evento li ha vissuti sulla propria pelle, e fa affidamento quindi anche sui propri ricordi e sugli aneddoti meno comuni che si nascondono dietro le quinte del Live Aid.
Quando poi inizia la presentazione, Gabriele prende il microfono e con le sue grandi doti narrative parte per un viaggio fatto di storie, aneddoti, date e momenti iconici. Racconta il Live Aid non in maniera lineare ma attraverso una narrazione corale e polifonica dove ogni artista, ogni brano e ogni apparizione diventano tasselli di un mosaico più grande e da cui emerge un grandissimo spirito d’unione. Ricorda per esempio i retroscena della chiamata di Bob Geldof a Midge Ure, le prime adesioni entusiaste e le trattative infinite con Queen, U2, Led Zeppelin, Madonna, Bowie: Ognuno voleva esserci, ma ognuno voleva anche il proprio spazio. Cita anche il dietro le quinte delle performance più memorabili: Freddie Mercury che incanta il Wembley Stadium con venti minuti di perfezione assoluta, Phil Collins che prende un Concorde per suonare sia a Londra che a Philadelphia, e si potrebbe andare avanti per ore.
Tra un racconto e l’altro Medeot incanta il pubblico sfruttando anche le sue abilità da pianista diplomato in Conservatorio, eseguendo alcune cover dei brani più iconici del Live Aid accompagnato dalla cantante Laura Panetta. I due ripropongono per esempio “Amazing Grace” nella straordinaria esecuzione di Joan Baez, che fu quasi un momento di preghiera collettiva, e altri tra i pezzi che hanno fatto la storia.
Verso la fine della sua presentazione Medeot tira un po’ le somme: Il Live Aid è stato un sogno ingenuo? Forse. Ma è stato un sogno collettivo. Adesso il mondo è cambiato, i media sono cambiati, la musica stessa è cambiata. Ma se c’è una cosa che quel giorno ci ha insegnato è che quando l’arte incontra l’umanità, può ancora succedere qualcosa di grande. E noi dobbiamo essere pronti. Si esce dalla presentazione con la sensazione che quel giorno del 1985 sia stato davvero una sliding door generazionale, qualcosa che al giorno d’oggi appare quasi mitologico. Ma il libro di Medeot riesce a renderlo di nuovo vivo, attuale, e soprattutto un grande motivo di slancio verso il futuro.
Il testo, arricchito da foto, testimonianze, riferimenti culturali e personali, si legge in modo molto scorrevole e bilancia divulgazione e coinvolgimento emotivo: altamente consigliato tra le vostre prossime letture.
Articolo di Pietro Broccanello
Link Gabriele Medeot: https://www.gabrielemedeot.it/
IG: https://www.instagram.com/gabrielemedeot_storyteller/
Link libro Tsunami Edizioni: https://www.tsunamiedizioni.com/libri/le-tormente/live-aid-il-suono-di-unera/