«Parliamoci chiaro, per una banca è molto più semplice guadagnare e fare profitto con la gestione statica e non dinamica dei patrimoni che gli sono depositati, però se guardiamo l’economia reale è molto più importante, anche sotto profilo sociale, come dice anche la Costituzione, mettere in moto questi capitali appunto con l’attività di credito». Lo afferma il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, parlando del taglio dell’Irpef per i ceti medi previsto dalla manovra.
Intervenendo in collegamento al festival dei territori industriali a Bergamo ha aggiunto: «I banchieri dicono che c’è poca domanda di credito. Noi riteniamo che lo sforzo significativo che ha fatto lo Stato, con il sistema delle garanzie pubbliche attraverso Mediocredito centrale e Sace che accompagna il credito bancario, sia in qualche modo da tenere in considerazione un pò di più» spiega il ministro.
«Pensiamo che le banche, l’ho detto e lo ribadisco, devono tornare anche a concentrarsi nell’attività creditizia tradizionale, perché per un sistema industriale come il nostro il credito bancario continua a essere fondamentale», sottolinea Giorgetti. «Quindi noi continueremo a lanciare questi tipi di messaggi, qualche minimo segnale si sta registrando, però io credo che oltre a quello che abbiamo fatto chiaramente con la riforma del mercato dei capitali, per il tipo di economia che ancora oggi contraddistingue l’Italia, continui a essere determinato l’atteggiamento da parte delle banche».
«Noi abbiamo adottato le misure eccezionali delle garanzie pubbliche, anche in termini di regolazione europea, Eba e altro, Basilea 2, 3, 4, 5, 6, 7, ecco, ci vuole secondo me un approccio più consapevole rispetto al momento storico ed economico che stiamo vivendo», conclude il ministro.
Nelle scorse ore su tasse, manovra e fisco si era consumato un nuovo scontro Meloni–Schlein. «Le patrimoniali ricompaiono ciclicamente nelle proposte della sinistra. È rassicurante sapere che, con la destra al governo, non vedranno mai la luce», aveva scritto la premier su X dopo la proposta del segretario della Cgil Landini di una tassa per i patrimoni sopra i due milioni di euro. Campo largo diviso sulla patrimoniale ma unito contro il governo. Avs a favore. La leader del Pd pensa piuttosto a una misura europea ma attacca: «Il governo Meloni ha aumentato le tasse a tutti e sarà ricordato come quello dei salassi per famiglie e imprese e gli aiuti ai più ricchi». Conte si sfila sulla patrimoniale («per noi non è all’ordine del giorno») ma parla di «governo delle tasse». Aumenta l’evasione in Italia, tornata sopra i 100 miliardi. Il sommerso vale il 9,1% del Pil, secondo l’ultima relazione Mef.
