L’amministrazione statunitense ha ordinato ai singoli stati di interrompere l’erogazione completa dei sussidi alimentari di novembre destinati alle persone in difficoltà economiche. Il dipartimento che gestisce lo SNAP, il programma federale per l’assistenza alimentare, ha autorizzato gli stati a distribuire solo il 65% dei fondi e ha minacciato di tagliare altri fondi federali a quelli che non si adegueranno.

La questione dei sussidi è diventata un caso nelle ultime settimane a causa dello “shutdown”, la procedura avviata a inizio ottobre che blocca la spesa pubblica non essenziale quando Repubblicani e Democratici non trovano un accordo sulla legge di bilancio. Non è una cosa nuova nella politica statunitense, era già accaduto in passato, ma quello di quest’anno è il più lungo di sempre.

A causa dello shutdown, il Dipartimento dell’Agricoltura aveva sospeso i pagamenti dello SNAP per novembre. Due tribunali federali avevano però ordinato all’amministrazione Trump di proseguire con l’erogazione, decisione poi impugnata davanti alla Corte Suprema dalla stessa amministrazione. Quest’ultima aveva concesso una sospensione temporanea di parte dei sussidi (circa 4 miliardi su 9 totali) mentre alcuni stati avevano continuato a distribuirli utilizzando anche risorse proprie. Alcuni politici Democratici, come la governatrice del Massachusetts Maura Healey, hanno detto che faranno ricorso contro eventuali ripercussioni dell’amministrazione Trump per la continuazione dell’erogazione dei fondi.