di
Marco Calabresi
Nuova puntata del caso Vukov, l’allenatore della Rybakina, accusato dalla Wta di abusi proprio sulla giocatrice kazaka e sospeso a lungo, ma che la tennista difende lo stesso contro l’associazione che organizza i tornei femminili
Elena Rybakina, battendo Aryna Sabalenka nella finale delle Wta Finals di Riad, si era appena intascata un assegno da 5.235.000 dollari (poco più di 4,5 milioni di euro). Al momento della foto di rito con l’altra finalista e Portia Archer, amministratrice delegata della Wta, la giocatrice kazaka ha però detto «no grazie». Un affronto, quello di Rybakina, nato dal caso della squalifica precedentemente inflitta all’allenatore Stefano Vukov, colpevole secondo la Wta di aver maltrattato psicologicamente la giocatrice, con un’inchiesta di «The Athletic» che aveva svelato nei dettagli i comportamenti denigratori di Vukov verso Rybakina. Nei confronti di Vukov era stata aperta un’indagine che aveva poi portato alla sospensione dello stesso allenatore croato per aver violato il codice di condotta della Wta.
Una sospensione poi revocata ad agosto, per il ricorso presentato da Vukov, con Rybakina che era nel frattempo stata seguita nei tornei da Goran Ivanisevic e da Davide Sanguinetti, anche se Vukov – inibito prima della revoca della sospensione ad entrare nei site dei tornei – non aveva mai lasciato lo staff della giocatrice.
A Rybakina, nella conferenza stampa che ha seguito la finale di Riad, è stata chiesta la ragione del rifiuto di scattare la foto: «Abbiamo avuto l’opportunità di parlarne (della squalifica, ndr) – ha replicato, riferendosi alla Wta -, ma alla fine non è mai successo. Quindi stiamo tutti facendo il nostro lavoro e penso che continueremo così». Un rapporto, quello tra Rybakina e Vukov, che nel corso degli anni di collaborazione si era rivelato controverso, portando risultati sul campo (come la vittoria di Wimbledon nel 2022 e il best ranking di numero 3 del mondo nel 2023) ma anche ad abusi psicologici pubblicamente negati da Rybakina ma riscontrabili in alcune frasi riportate dalla stessa Archer e frutto dell’indagine avviata, tra cui «senza di me saresti ancora a raccogliere patate in Russia». Il finale di stagione di Rybakina è stato però straordinario: vittoria a Ningbo, semifinale a Tokyo, conquista delle Wta Finals e trionfo contro la numero 1 del mondo, prima del rifiuto alla foto.
9 novembre 2025 ( modifica il 9 novembre 2025 | 12:44)
© RIPRODUZIONE RISERVATA