di
Monica Colombo
I nerazzurri hanno ormai deciso, fuori Juric e al suo posto l’ex Fiorentina sondato pochi giorni fa anche dalla Juventus
Dopo una notte di riflessione, alla fine il board dell’Atalanta ha optato per il divorzio da Ivan Juric e ha convenuto di affidare la panchina a Raffaele Palladino.
Tutto nella notte
I Percassi e il direttore sportivo Tony D’Amico hanno avuto una riunione ieri sera, superato lo choc del 3-0 rimediato dal Sassuolo all’ora di pranzo. Quando si sono incontrati, il croato – ingaggiato in estate dopo l’addio sofferto da Gasperini- non era ancora un tecnico silurato, ma solo sotto osservazione. Certo, hanno pesato i rapporti non idilliaci che l’allenatore in pochi mesi ha creato (o non creato) dentro lo spogliatoio: i giocatori lo seguivano? Le scintille con Lookman in mondovisione nella notte di Champions a Marsiglia sono lo specchio di relazioni al limite. Juric era stato scelto in estate per dare continuità al lavoro del Maestro, il Gasp, che aveva plasmato a sua immagine e somiglianza il gruppo.
Oggi la firma di Palladino
Così alla fine i dirigenti hanno deciso di puntare sull’enfant prodige delle panchine, l’uomo che ha contribuito a creare il miracolo Monza in A e che a Firenze aveva conquistato il record di punti (65) nelle ultime cinque stagioni trascinando la squadra al sesto posto prima delle dimissioni. Dopo essere stato accostato alla Juventus e a un clamoroso ritorno alla Fiorentina, il tecnico 41enne oggi firmerà l’accordo con la Dea da cui era già stato sondato durante l’estate. Ha sbaragliato la concorrenza di Roberto Mancini (in tribuna la scorsa settimana al Velodrome: radiomercato lo segnala però vicino a una piazza del Qatar) e di Thiago Motta.
Perché Raffaele
Uno dei meriti che si riconoscono a Palladino è quello di valorizzare il materiale umano a disposizione: a Monza ha contribuito a mandare Colpani in nazionale, Carlos Augusto all’Inter e Di Gregorio alla Juventus. A Firenze ha reso Comuzzo un centrale difensivo affidabile, riportato ad antichi livelli Kean e De Gea e fatto tornare in nazionale Gosens. Del resto se ne è andato dopo che Commisso gli aveva rinnovato il contratto a causa di rapporti deteriorati con Pradè.
Ora la nuova tappa a Bergamo dove conta sì la qualificazione alle coppe ma soprattutto la crescita delle risorse: attraverso le plusvalenze l’Atalanta si è garantita risultati, bilanci floridi e miglioramenti della performance continui. Oggi si riparte da Palladino: prossima fermata il 22 novembre, Napoli, contro un’altra squadra scossa da tensioni interne.
10 novembre 2025
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