È tornato a parlare allo ‘Zaccheria’, dopo un bel po’ di tempo. Nicola Canonico si è ripresentato nella sala ‘Fesce’, in occasione della giornata della Legalità, evento che, purtroppo, è coinciso con la settima sconfitta stagionale, terza di fila. 

Tuttavia, il patron ha apprezzato la prestazione della squadra, in partita almeno fino a quando c’è stata parità numerica: “Spiace per il rosso a Rizzo. Ai ragazzi ho detto che l’unica soluzione per uscire dal momento di difficoltà è lavorare e isolarsi”. 

Nella conferenza stampa post-gara sono stati trattati molti argomenti, a cominciare dal clima di profondo distacco ormai creatosi con l’ambiente. Neppure la riduzione sul prezzo dei biglietti è servito a invertire il trend della desertificazione dello ‘Zac’, che ha visto il numero di spettatori paganti scendere sotto quota mille. Per Canonico è colpa soprattutto dei risultati: “Quando non si vedono gioco e non arrivano i risultati, diventa tutto più pesante. Capisco i tifosi che sono arrabbiati col Foggia e con me. Bisogna avere serenità, isolarci e lavorare. Mi auguro che il gruppo si tiri su mentalmente, i ragazzi sono da difendere fino alla fine”. 

Non accetta le dure critiche sulla qualità della rosa, così come rigetta al mittente le accuse delle curve di non aver onorato i quattro ragazzi scomparsi: “Quelle parole mi hanno toccato profondamente. Un conto è contestarmi e darmi dell’incapace, ma mettere in mezzo quei quattro angeli non gli ha fatto onore. Loro sanno dov’ero il giorno dell’incidente, a che ora sono giunto a Potenza”. 

Poi il passaggio sul cambio di società: “Loro vogliono un cambio e io sono d’accordo, ma bisogna spiegare che se non viene nessuno non posso andarmene. Il Foggia è una società di capitali. Se arriva qualcuno, sarò lieto di passare il testimone. Qualcuno parla di proposte che sarebbero arrivate, ma non c’è nulla. L’ultima è quella che ci è arrivata questa estate (quella della Building), se avessi accettato, altro che disastro”. 

Glissa su Delio Rossi, per quanto non mancano delle velate stilettate: “Non posso essere felice dei risultati. Abbiamo cambiato allenatore, quando succede significa che ci sono degli errori a monte nella selezione, ma la squadra non giocava e nessuno l’ha mai puntualizzato. Si è solo detto che il gruppo squadra è scarso. Quello che succede nello spogliatoio rimane nello spogliatoio. Guardiamo al presente, del passato non voglio più parlare”. 

Capitolo strutture. Sullo ‘Zaccheria’ lascia intendere che la decisione di non partecipare al bando è legato all’inchiesta in atto: “Non abbiamo partecipato non perché non potessimo permettercelo. Quando leggerete le 24mila pagine, comprenderete molte cose”. E annuncia che nell’inchiesta sarebbero coinvolti anche soggetti legati ai gruppi organizzati: “Se la società non ha partecipato è a ragion veduta”. 

Su Croci Nord, dopo aver ricevuto una pec con gli orari nei quali la struttura è a disposizione della squadra, fa una precisazione: “Non conosciuamo la struttura, dovremmo prima vederla, capire se si può dotare della palestra e di tutte le attrezzature. Se ci spostiamo, lo dobbiamo fare con le attrezzature, la lavanderia, la segreteria, la sala del mister. Quando ci daranno la possibilità di vedere, potremo capire. A oggi non sappiamo quando potremo allenarci”.