Guillermo del Toro in una vera e propria lezione di cinema, torna a parlare della sua grande amicizia con James Cameron e parla in termini entusiastici del suo lavoro sulla mitologia di Avatar.
Il canale video di Konbini, che vede i registi in videoteca presentare i loro film preferiti, ha ospitato un appassionato cinefilo come Guillermo del Toro, che ha parlato dei suoi, prima di diffondersi sul suo rapporto di amicizia di lunga data con James Cameron, a cui deve anche la vita del padre, e sulla sua profonda ammirazione per la trilogia finora realizzata di Avatar, sul cui terzo episodio, Fuoco e cenere, ha espresso un parete più che entusiasta. Vediamo di riassumere i punti fondamentali del video che trovate sotto (ci sono i sottotitoli in francese per cui se lo conoscete potete anche seguirlo tutto).
I film preferiti di Guillermo del Toro
del Toro parte da Interceptor: Il guerriero della strada di George Miller, che definisce “una cattedrale” e “il film d’azione più perfetto mai fatto”. Parla del regista australiano come di un genio della messinscena, e dice che si impara moltissimo decostruendo i suoi film e studiandone le inquadrature e la regia. Mette poi l’accento sulle inquadrature subliminali presenti nel film e sul suo modo di spezzare la simmetria dell’immagine. “L’azione deve essere abbastanza caotica da sembrare reale e al tempo stesso chiara perché il pubblico possa seguirla”. Definisce il film un capolavoro e dice che se il mondo stesse per esplodere sarebbe uno dei tre film che proteggerebbe col suo stesso corpo. Passa poi ad un altro film che l’ha trasformato, Taxi Driver, Fu uno zio che quando era piccolo lo portava a vedere film per gente più adulta e dopo 2001 Odissea nello spazio gli chiese se ne capiva il tema e lui rispose “parla dell’evoluzione”. “Allora va bene, ti porterò a vedere Taxi Driver”. Per me, dice del Toro, è un monster movie, “De Niro è un’anomalia. E’ uno studio sull’isolamento urbano ed è molto interessante seguirlo. E’ molto rischioso segure l’uomo sbagliato e noi lo facciamo in Frankenstein, dove ho fatto di Victor una specie di psicopatico”. E lo stesso espediente, dice, adottato da Ari Aster in Eddington. Quanto al finale di Taxi Driver, lo considera un trionfo dei ambiguità e mette Scorsese tra i cinque maestri della storia del cinema a cui tutti i registi devono moltissimo, un vero e proprio inventore nel campo. Passiamo poi al Pianeta delle Scimmie, che per del Toro è stato “Star Wars prima di Star Wars”. Racconta di aver trasformato un ripostiglio in casa dei suoi nella città delle scimmie e di aver posseduto una settantina di pupazzetti del film, con cui ha realizzato il primo film in stop-motion in Super 8. Aggiunge poi una curiosità: l’autore del make up del film, John Chambers, lavorava per la CIA ed è di lui che parla il film Argo. Il suo trucco era estremamente realistico, visto che lavorava anche coi reduci di guerra sfigurati, realizzando delle protesi per loro. dopo aver esaltato la colonna sonora di Jerry Goldsmith, rivela che di questo film ama anche il sequel, L’altra faccia del pianeta delle scimmie, che è ovviamente inferiore, ma di cui gli piacciono i mutanti che venerano la bomba (“sicuramente parla di una parte del governo americano, visto che ci sono un sacco di persone di potere che vogliono la fine del mondo”). E poi arriva la parte su Cameron.
Guillermo del Toro sull’amicizia fraterna con James Cameron e gli Avatar
“James è mio fratello”, esordisce del Toro. “Siamo diventati fratelli 20 anni fa, anzi no, 30 o 31 anni fa, l’ho conosciuto nel 1991 o 1992. Abbiamo subito legato, non so perché gli piacessi, io so perché mi piace lui, perché è un genio. Ho vissuto molto tempo a casa sua e guardavamo degli anime insieme. Lui mi ha fatto conoscere Patlabor, io gli ho fatto conoscere Alita. Lui mi ha aiutato a vendere Cronos, nessuno lo voleva all’epoca e lui mi ha detto ‘ti aiuto a trovare un agente per venderlo’, cosa che adesso faccio anche io, come la settimana scorsa che ho aiutato nella distribuzione di un film in stop-motion. James sognava Avatar fin da quando l’ho conosciuto, ne parlava fin dagli anni Novanta. Ne abbiamo parlato, ne abbiamo sognato. Ho visto i tre Avatar e per me sono capolavori assoluti. So la direzione in cui andrà e questo sorprenderà parecchi. Sul terzo penso di non poter dire niente ma posso affermare con certezza che ci sono pochissimi americani che hanno creato un’intera mitologia. C’è Lucas, il Mago di Oz di Frank L. Baum e James la sta creando con Avatar e vi farà viaggiare. Mi ha aiutato anche quando mio padre è stato rapito. Si dice che mi abbia prestato un milione di dollari. No, ha assunto un negoziatore, lo ha pagato 250.000 dollari, lo abbiamo rimborsato ma il giorno in cui hanno rapito mio padre l’ho chiamato e lui mi ha detto ‘ti mando un negoziatore dal Regno Unito, segui le sue istruzioni’ ed è stato fondamentale. Poi ha voluto trasportare il riscatto con un aereo con i Marines americani, perché James ama l’avventura. E’ per questo che si immerge in fondo all’oceano mentre io vado a una bancarella di hamburger o di taco”.
Avatar: Fuoco e Cenere: Il Nuovo Trailer Ufficiale in Italiano del Film di James Cameron – HD
Gli altri film del cuore di Guillermo del Toro.
Proseguendo, del Toro parla del film di un altro amico, Revenant di Alejandro Gonzales Inarritu, che lui e Cuaròn considerano il più naturalmente talentuoso del loro trio di messicani. Altri titoli amati da del Toro sono I diavoli di Ken Russell, un film censurato e quasi impossibile da trovare nella versione integrale, che gli è servito anche nella preparazione di Frankenstein (“ho detto a Oscar Isaac di avere l’intonazione di Oliver Reed”); L’esorcista di William Friedkin, e qui ci commuove ancora pensare che sia stato scelto dal regista per affiancarlo nella sua ultima regia, The Caine Mutiny Court Martial, dove di fatto gli ha fatto umilmente da assistente di produzione, portandogli “il suo succo di frutta, le barrette di proteine, il caffè”). del Toro continua dicendo che si assicurava che non avesse freddo, lo aiutava a salire e scendere dall’auto e aggiunge: “Adoravo Billy, Era un regista così appassionato, non aveva alcun tabù. Se ne fotteva davvero di tutto. Alla prima riunione ha detto agli attori: ‘Avete un solo compito, imparare il copione come una piece teatrale, da fare al primo ciak. Se giro 20 minuti voi continuate’. Tutti hanno riso e lui ha detto ‘non c’è un accidenti da ridere, dico sul serio. Dovete girare questo film come una pièce teatrale’. E l’ha fatto” (vi consigliamo di vedere tutto il video per la testimonianza di del Toro in proposito). Dopo aver parlato di come ha scelto Jacob Elordi per Frankenstein, del Toro parla ancora dei film di Alfred Hitchcock, Psycho, Il sospetto, Notorious, La donna che visse due volte… e ancora Luci della città di Chaplin, Freaks di Tod Browning, I figli della violenza di Luis Bunuel, La Bella e la Bestia di Jean Cocteau, Dheepan di Jacques Audiard, I due legionari con Stanlio e Ollio, per poi parlare in dettaglio di tutti i film di Frankenstein della Universal, della Hammer e perfino di Frankenstein Jr. Insomma, una vera e propria lezione di cinema di un grande maestro, il cui ultimo lavoro resiste in pochissime sale italiane ed è visibile su Netflix.