Il ct azzurro fa il punto prima dei decisivi match con Moldova e Norvegia. “Non è vero che il nostro calcio sia inferiore a quello che vediamo altrove”

10 novembre 2025 (modifica alle 15:35) – FIRENZE

L’Italia si rimette in moto, il c.t. azzurro Rino Gattuso non ha mai staccato la spina: giovedì c’è la Moldova, domenica la Norvegia, poi le nostre fatiche nel girone di qualificazione verso il Mondiale 2026 andranno in archivio. Come? Al 99,99 per cento con i supplementari di marzo – la semifinale e, si spera, la finale playoff -, il resto è tutto in ciò che rappresenterebbe una sorpresa (eufemismo), una frenata dei norvegesi con l’Estonia che darebbe al duello diretto di Milano un sapore diverso. 

due squadre—  

Gattuso ha in testa due squadre e un po’ di turnover dettato anche dalla situazione disciplinare dei suoi ragazzi. “Barella è squalificato, Tonali diffidato: Nicolò non ci sarà in Moldova, Sandro lo terremo fuori a Milano perché non possiamo rischiare un cartellino giallo che, poi, gli impedisca di esserci quando, e se, dovremo giocare la semifinale nello spareggio di fine marzo…”, racconta il ct azzurro. E Chiesa? “Io parlo spesso con lui e bisogna rispettare le scelte. È assente per sua scelta”. Da Coverciano, casa Italia, il nostro commissario tecnico non butta mai la palla in tribuna e gioca all’attacco. “Non è vero che il nostro calcio sia inferiore a quello che vediamo altrove, anzi: ditemi dove si trovano allenatori preparati tatticamente come da noi. Faccio i complimenti al coraggio di Italiano e Gasperini: a Roma, Gianluca Mancini sembra diventato il nuovo ‘pendolino’ Cafù per movimenti e posizione. Da noi si fa fatica a trovare gli spazi e, così, la palla non viaggia alla velocità della Premier, ma, questo, non c’entra niente con la qualità…”. 

italians—  

Il problema o, meglio, l’allarme rosso è un altro e ci riporta ad un tema più volte sulla scena: l’utilizzo dei giocatori italiani. “Pensate ad uno come Pio Esposito, al peso con il quale scende in campo: se trova spazio non può sbagliare niente vista la presenza in squadra di Lautaro, Thuram, Bonny. E Raspadori all’Atletico Madrid? Mi fa stare male pensare a ragazzi così che hanno pochi minuti a disposizione, se vado a vedere le prime cinque, sei squadre del campionato, ci sono uno o due elementi convocabili in Nazionale”, sottolinea Gattuso. Dentro al viaggio azzurro del ct arrivato per rimetterci in corsa verso il 2026 c’è un’agenda scritta per occupare il tempo da qui a marzo, sempre al netto di clamorose sorprese. “Anticipare la giornata di campionato prima dei playoff è impossibile, la Lega Calcio farà tutto il possibile anche per farci avere i giocatori qualche ora prima, ma il calendario non dà tregua. Così, a me, non resta che darmi da fare girando per l’Italia, organizzando cene a gruppi per territorio, guardando dal vivo più partite possibili: ci faremo trovare pronti”, racconta Gattuso. Per ora, testa alla Moldova: “Non sarà una passeggiata…”. L’Italia scenderà in campo conoscendo il verdetto di Norvegia-Estonia: se Haaland e soci frenano…