La giovane promessa del basket, ex giocatore della ELAchem Vigevano, si è schiantato contro il muro di un fioraio nella città della provincia Pavese ed è stato ricoverato all’ospedale Niguarda di Milano. In auto con lui anche Alberto Righini, 52 anni, che ha riportato alcune fratture
È in gravi condizioni Matteo Bettanti, giovane promessa del basket, che ieri sera ha perso il controllo di una Ferrari e si è schiantato contro il muro di un fioraio a Vigevano, provincia di Pavia. Il ragazzo, 21 anni, è ora ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Niguarda di Milano. In auto con lui, seduto accanto a Bettanti, c’era Alberto Righini, 52 anni, imprenditore e già presidente provinciale di Ance Pavia (l’associazione dei costruttori edili). Righini è ricoverato al San Matteo di Pavia e ha riportato alcune fratture ma le sue condizioni non destano preoccupazioni.
Chi sono i due feriti
Matteo Bettanti, 21enne conosciuto nel Pavese per essere una speranza del basket locale, ha anche giocato per una stagione nella Nuova Pallacanestro Vigevano, squadra ora in serie B. Alberto Righini, imprenditore 52enne, è stato rinviato a giudizio nell’indagine riguardante il presunto tentativo di far cadere la giunta di Vigevano (Pavia), guidata dal sindaco leghista Andrea Ceffa: il processo inizierà a Pavia il prossimo 4 dicembre.
Il cordoglio nel basket
“La famiglia della Nuova Pallacanestro Vigevano 1955 fa il tifo per Matteo Bettanti, rimasto ferito in un incidente stradale”, si legge in un post pubblicato questa mattina dalla società cestistica sui suoi social. “Il ventunenne vigevanese era rientrato in Italia nel 2023/24, proveniente da una esperienza al college presso la Montverde Academy negli Stati Uniti, aggregato alla ELAchem Vigevano con la quale ha disputato l’intero campionato di serie A2. Ha perduto quasi tutta la scorsa stagione a causa di un infortunio e in queste settimane era in contatto con diverse squadre per tornare a giocare. Matteo è ricoverato in codice rosso in terapia intensiva all’ospedale di Niguarda, sta rispondendo alle cure ed è continuamente monitorato dai medici del reparto. Forza Matteo, non mollare!”.
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