La casa sull’oceano che si trasforma in un dialogo tra architettura, luce e paesaggio.
C’è un’idea di incontro e di scoperta dietro questa casa sull’oceano Pacifico: un incontro non solo tra persone, ma anche e soprattutto tra materia, luce e paesaggio. È proprio da questo dialogo che nasce il progetto firmato dalla designer Ohara Davies-Gaetano di ODG Interiors: un’abitazione che diventa il manifesto di un nuovo modo di vivere il tempo. Un tempo che sembra essere sospeso tra il ritmo lento dei weekend e la vitalità della costa californiana.

Consolle su disegno di ODG, vaso di Nathalee Paolinelli da Spartan Shop e, opera di Ryan Hoffman da Richfields Gallery.Courtesy of Ohara Davies-Gaetano – ODG Interiors. Photo by Sam Frost.

All’ingresso, sotto le scale che accompagnano al primo piano, c’è una scultura di Una Malan.Courtesy of Ohara Davies-Gaetano – ODG Interiors. Photo by Sam Frost.
Pensata per una giovane famiglia che qui ama trascorrere i fine settimana, la casa è stata pensata come luogo dedicato alla condivisione: «Volevamo che ogni spazio invitasse a restare, a sentirsi accolti – a casa – a guardare il mare e respirare la bellezza», racconta la designer. E, in effetti, tutto qui sembra pensato per favorire l’incontro: quello tra la luce che filtra dalle grandi aperture, tra gli spazi fluidi che scorrono uno nell’altro e il dialogo costante con il mare visibile in lontananza.

Nel soggiorno, per bilanciare l’altezza, un’installazione luminosa di Bec Britain illumina il divano modulare di Diva Group e B&B Italia, il tappeto di Niba Designs e la credenza di Mass Modern Design. Completano l’ambiente i vasi di Tappan Collective e Vince Palacios e un’opera di Nick Gaetano.Courtesy of Ohara Davies-Gaetano – ODG Interiors. Photo by Sam Frost.

Nella zona giorno, un imponente tavolo su disegno di ODG, sedie di Thomas Hayes Studio rivestite in tessuto Perennials e lampadario di The Future Perfect firmato Michael Anastassiades. A fare bella mostra di sé sono anche le sculture e gli accessori in pietra selezionati da Ohara Davies-Gaetano e un’opera di Nick Gaetano.Courtesy of Ohara Davies-Gaetano – ODG Interiors. Photo by Sam Frost.
Dal freddo industriale alla poesia dei materiali
Costruita nel 2003, la casa nasceva con un’anima industriale, priva di calore e proporzione. «Abbiamo demolito fino ai montanti e ricostruito da zero gli interni: era necessario dare una nuova voce alla struttura», spiega sempre la Ohara. Il risultato è un progetto che parla il linguaggio della materia. Basta osservare le pareti in gesso che catturano la luce e la modulano nel corso del giorno, i soffitti in rovere bianco che ancorano lo spazio alla terra, gli arredi scultorei che creano ritmo e profondità. Qui, la collaborazione con l’architetto Anders Lasater ha permesso di ridisegnare i volumi e dare equilibrio alle proporzioni. Ogni elemento ha una funzione, ma anche una presenza estetica: come la grande parete di boiserie che ospita una galleria d’arte e, allo stesso tempo, un coffee bar e una zona contenitiva.
«Non volevamo nascondere la funzione dietro la forma», sottolinea Ohara. «La bellezza doveva essere parte integrante della vita quotidiana».

In soggiorno, la poltrona Gubi di Garde Showroom rivestita in tessuto Holland & Sherry, il tappeto di Chair 11 e applique di 1stDibs. Le piante sono di Inner Gardens, sgabello e tavolo Cassina sempre provenienti da 1stDibs, daybed su disegno di ODG in tessuto Pindler, cuscino su misura in tessuto Larsen e plaid di Uniquity.Courtesy of Ohara Davies-Gaetano – ODG Interiors. Photo by Sam Frost.

Boiserie in legno con applique di Andlight. La poltrona Gubi di Garde è rivestita in tessuto Holland & Sherry. Infine, il tappeto di Chair 11.Courtesy of Ohara Davies-Gaetano – ODG Interiors. Photo by Sam Frost.

Arazzo Fundamente e poltrona olandese di Davidowski, tutto 1stDibs.Courtesy of Ohara Davies-Gaetano – ODG Interiors. Photo by Sam Frost.
Un racconto fatto di luce, arte e quiete
Ma il cuore della casa – come per la maggior parte dei progetti – rimase sempre il grande living (qui inondato di luce), dove l’installazione luminosa di Bec Britain dialoga con una parete-galleria che custodisce opere e oggetti raccolti nel tempo. Ogni pezzo racconta una storia di viaggi, passioni e artigianalità, trasformando gli interni in un racconto intimo e personale. «Non esiste una stanza preferita», confida la designer. «È l’armonia dell’insieme a rendere tutto speciale: la luce che cambia, le texture che invitano al tatto, il senso di calma che pervade ogni ambiente». Questa casa oggi è un invito a rallentare. Moderna ma senza tempo, raffinata ma accogliente, riflette la filosofia di ODG Interiors: creare spazi che nascono dall’anima dei clienti e si nutrono della luce, del paesaggio e della vita che li attraversa.

Piano e alzata in pietra Azul Lagos Limestone, sgabelli di Thomas Hayes rivestiti in tessuto Weitzner e isola su disegno di ODG. Completano l’ambiente gli accessori selezionati da Ohara Davies-Gaetano.Courtesy of Ohara Davies-Gaetano – ODG Interiors. Photo by Sam Frost.

In cucina, rubinetteria Waterstone, piani in Ocean Blue Quartzite e sgabelli di Studio 27 firmati Space Copenhagen.Courtesy of Ohara Davies-Gaetano – ODG Interiors. Photo by Sam Frost.

Nella camera padronale, letto su disegno di ODG rivestito in tessuto Larsen, biancheria di SDH e copriletto su misura in tessuto Rose Uniacke. Plaid di Homelosophy, sospensione di Serge Mouille per Studio 27, tappeto di Lawrence of La Brea, tavolino di Disc Interiors e opera di Sean Kratzert.Courtesy of Ohara Davies-Gaetano – ODG Interiors. Photo by Sam Frost.

Nell’ingresso e nella camera per gli ospiti, opere di M. Weiss da Gallery Rath, applique di France & Son e letto su disegno di ODG rivestito in tessuto Mark Alexander.Courtesy of Ohara Davies-Gaetano – ODG Interiors. Photo by Sam Frost.

Nel bagno padronale, rubinetteria Vola, specchio su disegno di ODG e applique di Lambert & Fils per Studio 27. Il top in marmo Borghini Wow è completato da un’opera di Olivia Cognet.Courtesy of Ohara Davies-Gaetano – ODG Interiors. Photo by Sam Frost.
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