di
Simona Marchetti
Ospite di Silvia Toffanin a “Verissimo”, l’artista ha ripercorso i momenti bui degli ultimi anni, smentendo però i pensieri suicidi. «Sono stupidaggini che si dicono quando si è disperati»
Gli ultimi momenti con mamma Elisabetta («se n’è andata tra le mie braccia»), i pensieri bui, la depressione post Covid («mi ha salvato Mina»), l’ictus che lo ha tenuto in ospedale tre mesi: negli ultimi anni Leopoldo Mastelloni ha vissuto momenti davvero difficili che lo hanno portato lontano dal mondo dello spettacolo, dal suo mondo, facendogli accarezzare l’idea di farla finita. «In realtà erano solo stupidaggini che si dicono quando sei disperato – spiega l’attore a “Verissimo” – non lo farei mai e non perdono chi lo fa, perché vuol dire debolezza, vuol dire disprezzare il dono più bello che ci è stato fatto, che è la vita. Ho trovato la forza nell’amore, perché è l’amore che ti fa fare qualsiasi cosa». Da bambino aveva paura di passare davanti al cimitero perché aveva il terrore della morte, «poi con il passare del tempo mi sono reso conto che era consolatoria per chi non stava bene», ammette Mastelloni, confessando di aver capito per la prima volta cosa realmente significasse andarsene quando ha perso la madre.
«L’ho tirata su tra i cuscini, ma lei non mi rispondeva. Ho messo l’orecchio vicino al suo cuore e ho sentito solo il rumore di una goccia che cadeva. Mi guardava, non ha chiuso gli occhi, poi è arrivata la tata e ci ha detto “ma la signora è morta”. È stata una cosa agghiacciante sentirsi dire una frase del genere». Icona del teatro e della tv, l’80enne artista ha patito molto l’oblio artistico in cui era finito e la solitudine che lo ha accompagnato. Non bastasse, a complicare ulteriormente le cose è arrivato il Covid. «Dopo il Covid ho avuto una forte depressione – rivela Mastelloni – . Non mi facevo vedere, non c’era più lavoro e si è oscurato tutto. Avevo investito tutto nel mio mestiere e non trovavo più una ragione per alzarmi dal letto». A salvarlo, una telefonata. «Quando è uscita la notizia dei miei pensieri più cupi, che pensavo di farla finita, mi ha chiamato Mina e mi ha detto: “Dammi subito l’Iban, non voglio sentire queste cose!”. Mi ha fatto una ramanzina che non ti dico. L’Iban non gliel’ho dato per dignità, ma quella telefonata è stata molto importante per me, perché ha significato mettersi un pantalone, le scarpe senza calzini, pettinarsi e uscire di casa».
Un altro momento particolarmente toccante dell’intervista con Silvia Toffanin è stato il racconto della sua malattia. «Ho avuto un ictus e sono stato in ospedale tre mesi – ricorda l’attore – . Ero in casa da solo quando è successo, mi sono alzato dal letto e ho avuto un giramento di testa, così mi sono inginocchiato a terra e mi sono appoggiato alla mia immagine nello specchio, come se fosse un’altra persona a cui aggrapparmi. In quel momento Dio ha voluto che mi arrivasse una telefonata di una mia amica, le ho raccontato che mi girava la testa e ho chiuso la comunicazione. Lei però mi ha richiamato dopo due minuti e mi ha detto che aveva chiamato l’ambulanza. In ospedale mi hanno fatto subito degli accertamenti e il medico mi hanno detto che avevo avuto un ictus».
Dopo Mina, l’altro grande mito della sua vita è sempre stata Rita Pavone che ha voluto omaggiare Mastelloni con un dolcissimo videomessaggio, definendolo «un attore grandioso e una persona bellissima. È il mio fratellone preferito, gli voglio un sacco di bene e gli sono stata vicina in certi momenti difficili». Parole che hanno commosso moltissimo l’artista. «Detesto piangermi addosso. I problemi che ho avuto io, li hanno avuti in tanti. Ma bisogna trovare la forza, sempre. La vita, anche quando ti tradisce, merita di essere vissuta», conclude Mastelloni.
10 novembre 2025 ( modifica il 10 novembre 2025 | 12:56)
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