Si è aperta e ha parlato dei suoi figli, per quanto per lei non sia semplice. Nell’ultima puntata di Ballando con le stelle, Barbara D’Urso ha raccontato del rapporto con Giammarco ed Emanuele, avuti dal produttore cinematografico Mauro Berardi. «Parlare dei miei figli per me è molto complicato perché loro sono molto riservati: hanno raggiunto la completezza nel loro lavoro tenendo da parte il fatto di essere figli di Barbara D’Urso», spiega. «Io volevo a tutti i costi dei figli: il primo non arrivava e per un anno stavo impazzendo».

Poi ripercorre i difficili anni del divorzio dal marito: «Quando loro avevano 5 e 7 anni mi sono dovuta separare dal padre dei miei figli: mi sono ritrovata da sola con loro due e ho dovuto imparare a fare la mamma, perché, non avendola avuta, io non sapevo come fare». Quando aveva solo 11 anni e mezzo, infatti, Barbara D’Urso ha perso la madre, Vera Pentimalli. «Fin da quando ero piccola, mamma era sempre a letto con una flebo, noi fratellini non sapevamo cosa avesse. Aveva una malattia che oggi si cura, un linfoma di Hodgkin. Poi un giorno siamo tornati a casa dalla campagna e quel letto era vuoto», aveva raccontato.

Barbara D’Urso ha lottato tanto per la serenità dei suoi bambini: «Quando c’è una guerra con l’altro genitore, mai farlo capire ai figli: io non ho mai detto una parola contro il loro papà. È stata la fase del dolore e della disperazione: ho perso dieci chili e ero in depressione. Poi vedevo i miei figli che la sera piangevano perché non capivano perché non ci fosse il padre, e io non potevo spiegarglielo. Magari mi chiudevo nel bagno e piangevo da sola, ma loro non l’hanno mai saputo».

Poi, a un certo punto, ha deciso di reagire: «Mi sono detta: “Devi risorgere, devi essere una roccia per loro”», aggiunge. «Sono dovuta andare a lavorare per forza perché dovevo mantenere tutta la baracca. Loro non hanno vissuto bene questa cosa: io comprendo che per i figli è più facile dire: “No, preferivamo mangiare pane e salame e stare sotto i ponti, però stare sempre con mamma”. Io li comprendo, però tutta la mia vita è improntata alla loro felicità. È sempre stato così e lo è anche adesso. La mia vita è improntata alla loro felicità».

Oggi Barbara D’Urso può godere dei risultati dei suoi sacrifici: «Sono orgogliosa perché da sola ho tirato su due figli innanzitutto generosissimi, che rispettano le donne e rispettano tutti, e che sono felici di quello che fanno: uno passa la sua vita a salvare le vite degli altri, un altro racconta storie molto importanti». Gianmarco è un medico specializzato in trapianti di fegato, Emanuele è un produttore cinematografico.

Rimane però un cruccio. «Una mamma invecchia e magari rimane sola. Magari un figlio non ha tempo da dedicare a questa mamma. Molte volte spero che mio figlio mi telefoni e invece lui ha un sacco di cose da fare e si dimentica di me. Una madre, a un certo punto, diventa fragile: aspetta quella telefonata che però non arriva».