di
Giorgio Bernardini e Luca Gasperoni
Doppio colpo di scena nella definizione del nuovo governo della Toscana: Monia Monni accetta la delega alla Sanità mentre la consigliera livornese Mia Bintou Diop entra a sorpresa come vicepresidente toscana
Doppio colpo di scena al battesimo della Giunta bis di Giani, annunciata dal governatore dem dopo ore di trattative serrate con i vertici regionali e nazionali del partito. Dopo una serie di rifiuti alla fine l’assessora uscente Monia Monni accetta la delega alla Sanità mentre la consigliera livornese Mia Bintou Diop entra a sorpresa come la più giovane vicepresidente della storia toscana.
Livornese, studentessa di Scienze Politiche a Pisa, la 23enne ha fatto parte del Parlamento degli Studenti ed è entrata nel Pd nel 2019 per aiutare Luca Salvetti a diventare sindaco; dopo essersi occupata della comunicazione e dell’organizzazione degli eventi per Schlein in Toscana, è entrata a far parte della direzione nazionale del partito. Si tratta del nome a sorpresa che la segreteria regionale guidata da Emiliano Fossi ha tenuto coperto sino all’ultimo per dare “un segnale di rinnovamento”.
Oltre a Monni, che cambia delega, sono reduci dalla scorsa giunta anche i dem Leonardo Marras – unico riformista dem del governo – e Alessandra Nardini che alla fine ha superato la concorrenza di Serena SPinelli.
Insieme a Diop esordisce al governo regionale Filippo Boni, neo consigliere regionale e vicesindaco di Cavriglia (Arezzo).
Per le quote alleate del campo largo entrano l’attuale capo di gabinetto della Regione, Cristina Manetti, per Casa Riformista, il sindaco di Fauglia (Pisa) Alberto Lenzi per Avs e il consigliere comunale di Cascina (Pisa), David Barontini per il M5s.
Completa il quadro il ruolo di sottosegretario, introdotto nello scorso mandato ed assegnato all’ex portavoce, Bernard Dika.
Per quanto riguarda invece gli assetti in Consiglio regionale la nuova presidente è Stefania Saccardi di Italia Viva, ex vicepresidente toscana, eletta al primo turno con 39 voti.
I due vice sono invece il consigliere dem, Antonio Mazzeo e il consigliere FdI, Diego Petrucci.
Definiti anche i capogruppi consiliari delle varie forze politiche: Gianni Lorenzetti (Pd), Francesco Casini (Casa riformista), Irene Galletti (M5s), Lorenzo Falchi (Avs), Massimiliano Simoni (Lega), Marco Stella (Fi), Chiara La Porta (FdI), con il candidato presidente sconfitto, Alessandro Tomasi scelto come portavoce dell’intera opposizione di centrodestra.
La partita che resta ancora aperta è la distribuzione delle deleghe tra gli assessori. Giani, infatti, ha semplicemente annunciato i nomi della squadra ma comunicherà la ripartizione delle deleghe solo tra due giorni quando convocherà per la prima volta la nuova Giunta.
Le uniche certezze, al momento, sono l’assegnazione della Sanità a Monni e la riconferma nello stesso ruolo, Economia e turismo, di Marras.
Già tracciata, almeno sulla carta, le concessioni agli alleati: Manetti, in quota Casa riformista, dovrebbe avere la Cultura, Lenzi di Avs l’Agricoltura e Barontini del M5s l’Ambiente e la transizione digitale.
Restano ancora in ballo le deleghe per gli altri due esponenti Pd: Nardini potrebbe avere nuovamente la delega a Lavoro e Istruzione, Boni le Infrastrutture e i trasporti. Oltre al futuro impegno di Diop che potrebbe ottenere le deleghe a Welfare e pari opportunità.
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10 novembre 2025 ( modifica il 10 novembre 2025 | 19:11)
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