di
Luigi Ippolito

Il direttore generale della Bbc e la direttrice dei servizi giornalistici si sono dimessi domenica: a causare il «terremoto» interno un documentario su Trump andato in onda nel programma Panorama. Il presidente ha minacciato azioni legali; l’emittente ha parlato di un «errore di giudizio» per cui si è scusata

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA – La polemica attorno alla Bbc, che ha portato alle dimissioni del direttore generale, Tim Davie, e della direttrice dei servizi giornalistici, Deborah Turness, è esplosa dopo che una settimana fa il Telegraph, il quotidiano della destra conservatrice, ha pubblicato un documento interno redatto da un ex consigliere della Bbc, Michael Prescott, e indirizzato al consiglio di amministrazione dell’emittente, in cui si mettevano in risalto diversi episodi di mancata obiettività da parte della Bbc.

Il video manipolato di Trump, e le frasi originali

In particolare, il popolare programma di approfondimento «Panorama» era accusato di aver manipolato il video del discorso di Donald Trump del 6 gennaio 2021 in modo da far apparire che l’allora presidente, alla fine del suo mandato, stesse incitando direttamente i suoi sostenitori a dare l’assalto al Campidoglio (cosa che era poi avvenuta drammaticamente). Nel documentario, andato in onda poco prima delle elezioni americane dell’anno scorso, sembra che Trump dica: «Marceremo al Campidoglio e io sarò con voi e combatteremo, combatteremo come l’inferno»



















































In realtà si trattava di due frasi diverse montate assieme: dopo 15 minuti dall’inizio del discorso, Trump aveva detto «marceremo al Campidoglio e io sarò con voi: so che ognuno qui presto marcerà sul Campidoglio per far sentire le vostre voci pacificamente e patriotticamente»

Solo dopo 54 minuti Trump dice, in un altro contesto, «combatteremo, combatteremo come l’inferno»: ma aver montato le due frasi assieme ha prodotto tutto un altro effetto sui telespettatori.

Il presidente della Bbc, Samir Shah, ha parlato di un «errore di giudizio», per cui l’emittente «desidera scusarsi».

Lunedì, la Bbc ha riferito di aver ricevuto una lettera di Trump che minaccia azioni legali; l’emittente ha affermato che risponderà nei tempi opportuni.

Il documentario con la voce narrante «organica» ad Hamas

Il video manipolato di Trump – secondo l’accusa del documento interno – è però solo la punta dell’iceberg di un problema sistemico: nel report svelato dal Telegraph si rimproverava alla Bbc, specie al suo canale in lingua araba, di dar voce alla propaganda di Hamas. L’emittente era già finita nella bufera per aver confezionato un documentario su Gaza la cui narrazione era affidata al figlio di uno dei leader dell’organizzazione terroristica palestinese, i cui membri la Bbc aveva esitato a lungo prima di definire «terroristi» (preferendo il più neutro «militanti»).

Shah ha negato che l’emittente pubblica britannica avesse un «pregiudizio sistematico contro Israele» nella sua copertura della crisi in Medio Oriente. In un’intervista alla giornalista della Bbc Katie Razzall, Shah ha sottolineato che la rete è un’organizzazione enorme che fa tanto «eccellente giornalismo imparziale». «È una mancanza di rispetto nei confronti dei giornalisti della Bbc, nel Paese e nel mondo, definirli a causa di un errore», ha concluso. 

Il «bias» sulle questioni Lgbt

Su un altro versante, quello delle questioni Lgbt, veniva poi rimproverato all’emittente di dare spazio solo a storie positive sui trans, evitando di dare voci a opinioni critiche della cosiddetta «ideologia gender» o alle femministe preoccupate dall’erosione degli spazi femminili.

Ciò a cui si sta assistendo a Londra, in ultima analisi, è uno scontro all’ultimo sangue fra i due establishment che dominano la vita pubblica britannica: quello liberal-progressista, che accanto alla Bbc e a giornali come il Guardian e l’Observer vede schierati il mondo accademico, quello artistico-culturale, l’editoria e parte della professione legale, contro il blocco di destra, che oltre a giornali come il Telegraph, il Daily Mail e lo Spectator conta sul sistema di donatori dei conservatori, la galassia dei think tank thatcheriani, le scuole private, la City, l’industria delle pubbliche relazioni.

È una battaglia per l’egemonia culturale nella quale il controllo della Bbc, o quantomeno il suo indirizzo, riveste un ruolo cruciale.  

10 novembre 2025 ( modifica il 10 novembre 2025 | 15:06)