Questi discorsi sull’aerodinamica sono il grosso del problema delle biciclette di oggi: per portare i telai in galleria del vento per far vincere i professionisti le aziende spendono una valanga di soldi che poi vengono recuperati aumentando il costo di tutti i modelli.
Ora questa bicicletta qui per 70km a 40 km all’ora AL VENTO (nessuno dice mai questa cosa, i test in galleria ti dicono i risparmi di attrito se sei in prima ruota!!! Ma è cosa che non succede MAI, neanche nelle cronometro fai 70km al vento, Giusto Pogacar li fa…
E questa soluzione aerodinamica a quale prezzo arriva? A quello di un portabborraccia che se il telaio non è nero rende inguardabile la bicicletta, così puoi usare solo borracce nere, per nascondere quanto sono antiestetici quei portaborraccia….
Nel frattempo il costo della galleria del vento che ha portato a questi orrori di borracce (nel telaio bianco sono proprio un cazzotto in un occhio) ricade sulla Verticale SLR, sulla Granturismo, sulle mtb e su tutte le biciclette di WIlier. …la colpa è la nostra che questa roba gliela compriamo!
@erreticcu, a commento del video che abbiamo pubblicato su YouTube a proposito della presentazione della Filante SLR ID2
“Erreticcu” dal nostro canale Youtube
Ciao @erreticcu, ancor prima di entrare nel merito delle tue (numerose) critiche alla nuova Filante SLR ID ci permettiamo di entrare nell’ambito delle sensibilità personali, in particolare quelle estetiche: posto che nessuno obbliga te e nessun altro ad acquistare questo nuovo modello di bicicletta, la critica estetica che muovi ai portaborraccia riguarda un fatto puramente personale, che tanti potrebbero non condividere.
Detto questo, e sempre per rimanere a un livello di discussione semplicemente estetico, ti diciamo che sicuramente il design del sistema portabborraccia della nuova Filante SLR ID2 è innovativo ed esteticamente di rottura, ma sul mercato ci sono anche soluzioni similari a quella a cui è arrivata adesso la Casa veneta con la nuova Filante, soluzioni con cui molte volte (ed entro certi limiti) si deve solo familiarizzare, farci una sorta di “occhio estetico”, e magari ciò che all’inizio può sembrare esteticamente sgraziato alla fine può diventare gradevole e accattivante. La storia tecnica del ciclismo da strada è piena di casi simili, ad esempio successe così con i manubri “a corna” da cronometro, con i caschi “a banana” o perché no con i freni a disco…
Passando invece al tema principale del tuo commento: proprio in occasione della presentazione della nuova Filante SLR ID2 gli ingegneri “WIlier” ci hanno spiegato che hanno trascorso ore e ore di test in galleria per esaminare (o simulare) le valenze aerodinamiche delle diverse forme e assetti possibili entro uno spettro assai vasto ed eterogeneo di situazioni e condizioni (inclusa quella di una ipotetica bici “in seconda ruota”), di angoli di imbardata con cui il vento colpisce l’insieme “bici+ciclista” (o bici solamente) e con flussi d’aria emessi a velocità differenti.
Riportare scientificamente tutti questi dati nel testo di una presentazione per la stampa (o per il pubblico) sarebbe oltre modo noioso e pedissequo. Ed è per questo che il produttore in questione (e come del resto fanno anche tanti altri produttori) preferisce sintetizzare il tutto con il dato aerodinamicamente più significativo di tutta la lunga sessione di prove, come nella fattispecie può essere quello dei “famosi” 105 secondi risparmiati sui 70 chilometri.
Detto questo, la bici di cui stiamo parlando è destinata agli atleti di altissimo livello, è mezzo di competizione per gare di livello mondiale, ambito nel quale (al netto di un Pogacar che “ammazza” tutte le gare dove si schiera al via) si primeggia soprattutto grazie ai “marginal gain”, come ad esempio potrebbero essere tanti di quelli che hanno portato Wilier a rinnovare la loro nuova Filante SLR ID2 che a te non piace.