Gentile Redazione…
Sono una guida ciclistica da oltre 20 anni e un meccanico. È vero che le biciclette hanno raggiunto prezzi esorbitanti, ma stiamo parlando di top di gamma. Molti lettori le paragonano a motociclette economiche e a scooteroni, ritengo questo paragone errato, perché una bici top di gamma va paragonata a una moto top di gamma che ha tutt’altro prezzo (dai 30 ai 60 mila euro). Da anni pedalo biciclette che possono essere considerate di “fascia media” con prezzi dai 3 ai 5 mila euro, percorro in media 10.000 chilometri l’anno è non ho mai sentito l’esigenza di passare a un top di gamma. Un gruppo Ultegra è assolutamente performante e serve la sensibilità di un ciclista evoluto per cogliere le differenze con un Dura Ace (per fare un esempio Shimano). Una coppia di ruote da 1.000 euro non hanno nulla da invidiare, per un amatore, ad una coppia di ruote da 3/4.000 euro.
Queste lamentele sui prezzi delle bici spesso non tengono conto della reale necessità di un utilizzatore medio. È come lamentarsi del prezzo esorbitante del SUV Lamborghini (che costa più di un piccolo aereo) perché non ci si vuole “accontentare” di un grand cherokee.
Vi ringrazio per la cortese attenzione.
Cordialmente,
Gionata Secci
Il punto di vista concreto: spesso la discussione sui prezzi delle bici si concentra sui modelli di vertice, dimenticando che l’offerta di mercato è molto più ampia e che anche i prodotti di fascia media oggi offrono prestazioni eccezionali. È un richiamo utile a distinguere tra esigenze reali e desiderio di status.