Termina dopo 157 giorni, dall’annuncio del 6 giugno, l’avventura di Ivan Juric sulla panchina dell’Atalanta.

Per il nome del nuovo allenatore tutti gli indizi portano a Raffaele Palladino, già tra i candidati alla successione a Gian Piero Gasperini nella scorsa primavera.

Il tecnico croato è rimasto schiacciato dai risultati altalenanti della squadra e dal peso dell’eredità di una gestione novennale vincente: cinque qualificazioni alla Champions League, tre finali di Coppa Italia e l’Europa League vinta.

La seconda sconfitta in campionato domenica col Sassuolo, otto giorni dopo quella di Udine, ha accelerato il divorzio dalla società. A nulla sono valse la felice parentesi con il Marsiglia e la vittoria con il Bruges in Champions che lasciano la squadra bergamasca in corsa per i sedicesimi della più prestigiosa coppa europea. I 13 punti raccolti nelle prime 11 giornate sono il peggior inizio di campionato per l’Atalanta dal lontano 2014, quando erano stati 10.

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 I nerazzurri, pur teoricamente con lo stesso modulo dell’allenatore che ora è passato alla Roma, 3-4-2-1 o 3-4-1-2, hanno subito un’involuzione in termini di velocità, intensità, verticalizzazioni ed efficacia offensiva. I 13 gol realizzati in questo inizio di stagione in campionato sono considerati insufficienti in rapporto al potenziale di un buon attacco, seppur privo quest’anno dell’ex capocannoniere Mateo Retegui. E di queste realizzazioni, ben sette sono arrivate nelle uniche vittorie con Lecce (4-1 ) e Torino (3-0). La gestione del caso Lookman – il giocatore appena reintegrato è stato comunque protagonista di una lite al Velodrome mercoledì scorso perché sostituito – ha ulteriormente complicato i piani di Juric.

I nuovi arrivati Kamaldeen Suleman e Nikola Krstovic sono stati efficaci soltanto nelle due trasferte torinesi con due gol a testa. Suleman è stato, tra l’altro, una esplicita richiesta del tecnico che lo ha avuto nella sua esperienza a Southampton, conclusasi anzitempo così come quella precedente alla Roma. L’allenatore di Spalato è così al terzo esonero di fila in due stagioni. Ma va detto che, suo malgrado, paga a Bergamo anche l’indisponibilità per infortuni dei big Ederson e Scamacca.

Un faccia a faccia lunedì in sede a Zingonia con i Percassi e il direttore sportivo Toni D’Amico, con il quale aveva fatto coppia a Verona, ha posto fine all’esperienza di Juric con i colori della Dea. L’inizio di quella di Palladino è atteso entro mercoledì alla ripresa degli allenamenti. Non ci saranno i nazionali impegnati con le proprie rappresentative nelle qualificazioni ai Mondiali. Palladino, allenato da Gasperini ai tempi del Genoa, appare più fresco e innovativo grazie ai suoi 41 anni. Il tecnico napoletano s’è dimesso dalla Fiorentina prima dell’avvio della nuova stagione malgrado un contratto già firmato con i Viola. Ha iniziato con il Monza a livello di prime squadre. Lo scorso 30 maggio era tra i nomi indicati per la panchina dell’Atalanta insieme a Tudor, Vieira, Thiago Motta e Juric. 

   

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