Il Parlamento di Israele ha approvato in prima lettura la proposta di legge sulla pena di morte per i terroristi che uccidono cittadini israeliani. Si tratta del primo di tre voti necessari all’approvazione definitiva di questa norma. “Siamo sulla buona strada per fare la storia. Lo abbiamo promesso e lo abbiamo mantenuto”, ha esultato con un post su X il ministro dell’ultradestra Itamar Ben Gvir.
Il ministro chiede di andare avanti per “sradicare il terrorismo e creare un forte deterrente”. Lui, che si fregia di fotografarsi con i prigionieri palestinesi bendati, a pancia in giù con le mani legate, e ha fatto piazzare le foto di Gaza distrutta nelle carceri dove sono detenuti i palestinesi, ci prova da anni a far passare la legge sulla pena di morte. Due tentativi nel 2022 e nel 2023 sono falliti, ma la liberazione degli ostaggi vivi a Gaza ha aperto un varco.
Netanyahu spinge per la pena di morte
dalla nostra inviata Gabriella Colarusso
04 Novembre 2025
La pena capitale esiste nella legislazione israeliana per tradimento, genocidio, crimini contro l’umanità e crimini contro il popolo ebraico in tempo di guerra, nel 1954 fu abolita per omicidio, ma dopo quella di Adolf Eichmann non ci sono mai più state esecuzioni. La nuova legge propone “che un terrorista condannato per omicidio motivato da razzismo o odio verso la popolazione, e in circostanze in cui l’atto è stato commesso con l’intento di danneggiare lo Stato di Israele, venga condannato alla pena di morte, obbligatoria”. Si applicherebbe solo a terroristi che uccidessero israeliani e non a israeliani che uccidessero palestinesi. L’autorità nazionale di Abu Mazen ha definito la proposta “una decisione che apre la porta a esecuzioni extragiudiziali sul campo ed è un chiaro intento di commettere un crimine”.