“A Lautaro e compagni manca solo tornare a vincere gli scontri diretti come due anni fa. L’entusiasmo della Capitale può trascinare”


Marco Fallisi

Giornalista

11 novembre – 07:33 – MILANO

Una certezza e una sorpresa: l’incastro in cima alla classifica di Serie A stuzzica Andrea Stramaccioni, ex tecnico dell’Inter partito dalle giovanili della Roma e oggi talent di punta di Dazn: “L’Inter ha confermato il suo valore, la Roma sta facendo qualcosa di sorprendente, non mi sarei aspettato di vederla in testa in così poco tempo”.

Proviamo a trovare un punto in comune di questa strana coppia. Dove guardiamo? 

“In panchina: in questo primato c’è parecchio di Chivu e Gasperini. Cristian ha riportato entusiasmo, compattezza e ha arricchito uno stile di gioco ereditato integrandolo con le sue idee, ma senza mai stravolgerlo. Nella Roma l’impronta di Gasp è molto forte: i suoi principi di pressione, di intensità e verticalizzazione sono evidenti. Credo che sia l’allenatore più impattante sullo stile di gioco di una squadra negli ultimi 15 anni, dal Genoa all’Atalanta fino a questa Roma”. 

È una lotta a due che può durare fino alla fine? 

“L’Inter si giocherà lo scudetto, nessun dubbio. Ha valori innegabili e ha aumentato la qualità del contributo della panchina con Bonny, Pio, Sucic e con Zielinski, che senza infortuni è un nuovo acquisto. A Roma c’è un entusiasmo travolgente e questo è bellissimo, ma ora la squadra non deve pensare al titolo, solo ad avere continuità per tornare tra le prime quattro: la differenza fra stare stabilmente in Champions o meno cambia il futuro, i bilanci e soprattutto l’appeal di un club a livello internazionale. E la Roma ne ha bisogno per costruire il progetto di alto livello voluto dai Friedkin”. 

MILAN, ITALY - NOVEMBER 09: Ange-Yoan Bonny of FC Internazionale in action during the Serie A match between FC Internazionale and SS Lazio at Giuseppe Meazza Stadium on November 09, 2025 in Milan, Italy. (Photo by Mattia Ozbot - Inter/Inter via Getty Images)

Tra le inseguitrici chi ha più armi per tenere testa?

“Continuo a pensare che il Napoli abbia qualcosa in più insieme all’Inter ovviamente, ma le altre sono lì, dal Milan a Juventus e Bologna”. 

Chivu ha il miglior attacco, Gasp la miglior difesa: è un caso che a comandare ci siano proprio loro? 

“Il nostro campionato ha sempre avuto un debole per i grandi numeri difensivi… La Roma ha insieme all’Arsenal la miglior difesa d’Europa, grazie a una fase di non possesso granitica e aggressiva e al contributo dei singoli: Svilar è il miglior portiere della A, Mancini sta giocando a livelli straordinari. L’Inter è l’unica italiana di vertice a trovare con continuità i gol degli attaccanti, e in un campionato in cui quasi tutti hanno il problema dei gol delle punte non è poco. E non dimentichiamo Calhanoglu, tornato a livelli spaziali e oggi capocannoniere…”. 

Qual è il vero punto di forza dell’Inter? 

“La dimensione internazionale. Le sfide europee degli ultimi tre anni portano un’enorme consapevolezza che rende la squadra conscia di poter battere chiunque giocando al massimo: è una forza mentale che in Italia oggi nessuno ha”. 

RomaÕs head coach Gian Piero Gasperini during the Serie A EniLive soccer match between Roma and Udinese at the Rome's Olympic stadium, Italy - Sunday November 09, 2025 - Sport  Soccer ( Photo by Alfredo Falcone/LaPresse )

E la Roma? Perché può credere allo scudetto? 

“Di certo per l’entusiasmo della piazza: è un primato inaspettato che mancava da più di un decennio e la gente sogna. Soprattutto, la squadra ha grandi margini di crescita: tutto quello che ha fatto finora lo ha praticamente ottenuto senza continuità di rendimento delle punte”. 

E qui arriviamo al vero nodo… 

“In alcune partite la Roma ha faticato a capitalizzare le occasioni: le tre sconfitte per 1-0 si somigliano per un grande rammarico finale, pensiamo al rigore di Dybala col Milan a San Siro o al gol divorato a porta vuota da Dovbyk proprio contro l’Inter”. 

L’ucraino è finito ko e starà fuori a lungo, Dybala non è ancora pronto. Come si attrezzerà Gasperini? 

“Continuerà a fare di necessità virtù. Sta facendo un ottimo lavoro con El Ayanoui e il recupero di Pellegrini. Se a gennaio arriverà una punta…”. 

Roma's Paulo Dybala misses to score the penalty during the Serie A soccer match between AC Milan and Roma in Milan, Italy, Sunday, Nov. 2, 2025. (AP Photo/Antonio Calanni)

Zirkzee sarebbe un rinforzo da scudetto? 

“Potrebbe trasformare lo spessore giallorosso negli ultimi 16 metri, è un profilo ideale per qualità tecnica e capacità di leggere il gioco. Spero che i Friedkin capiscano che è il momento di fare un ulteriore sforzo per il loro progetto, anche se a gennaio non è mai facile”.

E all’Inter cosa manca per essere perfetta? 

“Deve tornare a vincere gli scontri diretti come faceva fino a due anni fa, troppi punti persi che pesano sulla classifica e a volte anche sul morale”. 

Intanto comanda in A e in Champions, l’anno scorso inseguiva. Questa Inter è più forte di quella dell’anno scorso? 

“Se è più forte lo dirà il tempo, ma che sia più completa sicuramente sì. Grazie ad Akanji, che a me piace più di Pavard, a Sucic che è un titolare aggiunto e soprattutto grazie ai due giovani dell’attacco, Bonny ed Esposito: l’eventuale assenza di un membro della ThuLa non è più motivo di ansia come in passato. Stravedo per Pio, ma il rendimento di Bonny al primo anno di Inter è mostruoso: fa un gol o un assist ogni 50 minuti di Serie A. Di ventiduenni così al primo anno di Inter ne ricordo pochi…”.

FC Inter's coach Cristian Chivu celebrates with FC Inter's midfielder Nicolò Barella following the Italian Serie A soccer match between FC Inter and SS Lazio at Giuseppe Meazza Stadium in Milan, Italy, 9 November 2025. ANSA / ROBERTO BREGANI

Lautaro ha detto: “Abbiamo un allenatore che vuole crescere con noi”. Il feeling fa la differenza? 

“Chivu è il leader riconosciuto dello spogliatoio ma è anche “uno di loro”, lo vedi dalle esultanze e dagli abbracci. E mi piace tanto la sua comunicazione, sempre positiva, misurata: a Napoli è stato bravissimo a non parlare dell’arbitro ma solo degli errori della sua squadra. Aveva stile già da giocatore, da tecnico mi ricorda Ancelotti”.