Rimini, 11 novembre 2025 – La sentenza farà discutere. Perché a Viserba (e non solo) diverse famiglie si trovano nella stessa situazione dei Masotto. Che sono proprietari di una bella villetta affacciata sulla spiaggia e hanno in concessione – storicamente – anche una piccola porzione di arenile, che fa parte del giardino dell’abitazione.

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Il ricorso al Tar per acquistare un pezzo di spiaggia

La famiglia Masotto ha quel pezzetto di spiaggia, poco meno di un centinaio di metri quadrati, dal 1939. Un’area che è stata data in concessione dal Demanio. Nel 2021 Piero Luigi Masotto ha presentato la richiesta per ‘sdemanializzare’ l’area e poterla acquistare.

Ma il ministero delle Infrastrutture e trasporti e l’Agenzia del Demanio hanno rigettato la richiesta, sentiti i pareri anche di altri enti e della Capitaneria di porto.

La famiglia Masotto non si è arresa e, tramite l’avvocato Ettore Nesi (esperto in diritto balneare), ha presentato ricorso al Tar.

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Perché il Tar ha rigettato il ricorso della famiglia Masotto

Ma i giudici del Tribunale amministrativo regionale hanno rigettato il ricorso, con una sentenza che lascia poche speranze a chi si ritrova nella stessa situazione dei Masotto. Per il Tar, prima di tutto, “nessuna aspettativa può riconoscersi in capo al privato, neppure se – come nel caso in esame – l’area oggetto della domanda di sdemanializzazione è oggetto di concessione da lunghissimo tempo”.

Fatta questa premessa, per i giudici “l’assunto secondo cui l’area (in concessione ai Masotto) non sia soggetta a rischio idraulico” e dunque possa essere ceduta al privato, “si fonda su una mera perizia di parte”.

Perizia non sufficiente a a confutare “la valutazione di rischio idraulico fatta dall’autorità di tutela, rispetto a un’area in prossimità del mare”.

Case al mare sulla spiaggia, nel riquadro l'avvocato Ettore Nesi

Case al mare sulla spiaggia, nel riquadro l’avvocato Ettore Nesi

Per i giudici “nemmeno il fatto che l’area in questione sia sopraelevata rispetto alla battigia appare significativa, tenuto conto che la sopraelevazione è di solo 1,2 metri. Una misura che, per fatto notorio, non la mette al riparo da eventi meteorologici avversi importanti”.

Ma soprattutto, “non è irragionevole voler mantenere quell’area all’interno del demanio, perché potenzialmente utilizzabile per opere di sicurezza idraulica”.

Nel ricorso, i Masotto avevano fatto presente che – in fase istruttoria – la Capitaneria di Porto “aveva espresso parere alla sdemanializzazione” di quell’area. In realtà, osservano i giudici, “la Capitaneria aveva rilevato l’opportunità di estendere il procedimento di sdemanializzazione anche alle aree limitrofe, proprio perché solamente in tale modo si sarebbe riusciti a garantire un razionale andamento” delle aree.

I Masotto devono pagare 3mila euro di spese legali

I giudici del Tar si spingono oltre, osservando come la volontà di privarsi di un bene pubblico come la spiaggia “non può essere coartata dall’istanza di privati o dalla proposta di altre amministrazioni”. Il ricorso è stato rigettato e i Masotto sono stati condannati a pagare 3mila euro di spese legali.