di
Christian Benna

Aveva fondato Acqua Sant’Anna nel 1996 trasformandola in pochi anni nel primo gruppo di minerali d’Italia. La lotta contro la malattia

Se ne va a soli 59 anni Alberto Bertone, il signore delle acque minerali, fondatore di Acqua Sant’Anna, dopo mesi di lotta contro  una malattia scoperta per caso tempo fa. Lo annuncia l’azienda in una nota esprimendo «immenso dolore per la perdita di un imprenditore straordinario». Il funerale sarà celebrato giovedì 13 novembre alle 9 nella chiesa Gran Madre di Torino, nella stessa chiesa, mercoledì 12 alle 18.30 è fissato il rosario.

Passato da calciatore

Bertone, trascorsi nelle giovanili nella Juve, «attaccante dal ginocchio fragile», diceva, figlio di imprenditori, il papà Giuseppe a lungo attivo nell’edilizia civile e industriale,  aveva deciso di costruire la sua impresa, lontano dagli interessi di famiglia. E aveva pescato lontano da Torino, in Valle Stura, tra le Alpi Marittime, dove Dario Osella (l’imprenditore del formaggio) aveva scoperto una fonte, (ma qui la disputa sulla primogenitura è ancora aperta) a sua dire, «miracolosa». Erano le  fonti di Vinadio, Comune di neanche 500 anime nelle terre alte cuneesi.  



















































DICEVA: REGALO BONUS, IMPOSSIBILE AUMENTARE GLI STIPENDI

«Diventerò il numero uno»

Bertone aveva in testa due cose: tecnologia ed economia di scala. «Venite a visitare il mio stabilimento – diceva  – . Sembra un’astronave  di Star Trek: tutto automatizzato dai robot, pulito, efficiente. Poi andate a vedere gli altri impianti, e scoprirete  perché diventerò il numero uno». Così si era lanciato, all’inizio anche un po’ controvoglia,  nelle minerali trasformando in pochi anni  le fonti di Vinadio, con il marchio Sant’Anna, nel primo produttore di acque minerali in Italia, con una capacità produttiva da 20 milioni di bottiglie. 

Il colosso

 In meno di trent’anni Sant’Anna  diventa  un colosso da oltre 350 milioni di euro di fatturato, circa 2 miliardi di bottiglie l’anno e una quota di mercato del 13-14%, restando sempre 100% italiana e a controllo familiare (famiglia Bertone 57,5%).  «Facile fare i soldi con l’acqua? Macché, ce ne dobbiamo inventare una al giorno», spiegava a chi gli chiedeva  perché si era messo a creare prodotti di ogni  tipo: acqua con lo zinco, con il collagene, tè, e molti altri ancora. 

Il suo privato

Bertone correva a doppia velocità come quando da ragazzo seguiva il pallone per far gol. Ma la vita gli si è messa contro tante volte. La vita privata è stata segnata da diversi lutti: nel 2008, in un incidente stradale a Marene, morì il padre; nell’aprile 2016 perse improvvisamente la moglie Roberta Ruffino, 40 anni, madre del loro bambino di pochi mesi; nel novembre 2018 morì anche la moglie del fratello Fabrizio, l’architetto Cristina Menegozzo, autrice del design della prima bottiglia Sant’Anna. Oggi se va anche il signore delle acque  minerali,  forse uno degli ultimi self made man italiani.

Il presidente della Regione

Il presidente Cirio, la vicepresidente Chiorino e tutta la Giunta regionale del Piemonte esprimono «profondo cordoglio» per la scomparsa di Alberto Bertone, fondatore, presidente e amministratore delegato di Acqua Sant’Anna. «Con la sua visione imprenditoriale, il suo coraggio e una capacità innovativa fuori dal comune – aggiungono –  Alberto Bertone ha saputo dare vita a un’eccellenza piemontese riconosciuta in tutta Italia, contribuendo a generare sviluppo, lavoro e valore per il territorio». 


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11 novembre 2025 ( modifica il 11 novembre 2025 | 11:44)