© Podium Events / Matias Novo



Brusco cambio di scenario per il futuro del Giro del Portogallo. La corsa a tappe portoghese, una delle più lunghe del calendario internazionale se si escludono dal novero i Grandi Giri, potrebbe infatti non disputarsi nel 2026. La gara lusitana, che nelle ultime stagioni è stata caratterizzata dalla categoria UCI 2.1, è oggetto di tensione fra la Federazione ciclistica locale e la società che l’ha organizzata dal 2017 a oggi, ovvero la Podium Events. La Federação Portuguesa de Ciclismo (FPC) ha infatti reso noto di aver rescisso il contratto con cui concedeva l’organizzazione e la gestione commerciale della Volta a Portugal, con effetto immediato.

La decisione della FPC riguarda anche la versione giovanile del Giro del Portogallo (Volta a Portugal do Futuro) e la Volta ao Alentejo, altro appuntamento a tappe molto ben radicato nel calendario lusitano (categoria UCI 2.2). A riportare la notizia è RTP, che riporta una nota della Federazione in cui si parla di “reiterato mancato rispetto degli obblighi contrattuali e di pagamento da parte di Podium Events, una situazione che si è aggravata nell’ultimo anno, nonostante i diversi tentativi di risoluzione amichevole proposti da noi”.

Il Giro del Portogallo 2026 avrebbe già il suo posto in calendario, dal 5 al 16 agosto, ma ora sarà necessario attendere gli sviluppi della vicenda per capire se la corsa avrà effettivamente luogo: “Come Federazione, prenderemo presto le decisioni necessarie in merito al nuovo modello organizzativo del Giro del Portogallo e delle altre gare che facevano parte del precedente contratto di concessione – le parole comprese nel comunicato ufficiale della FPC – Noi ci prefiggiamo di garantire la difesa dell’interesse pubblico, del ciclismo portoghese nel suo complesso e della corsa stessa. Podium Events ha svolto il suo lavoro, ma il rispetto degli obblighi contrattuali è essenziale“.

Seguici


Google News


Flipboard