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Redazione Online
I talebani pakistani minacciano nuovi attacchi «finché la legge islamica della Sharia non sarà implementata in tutto il Paese». Il ministro della Difesa accusa l’Afghanistan: «Siamo in uno stato di guerra»
Un attentatore kamikaze ha colpito all’esterno del tribunale di Islamabad, in Pakistan, causando almeno 12 morti e 27 feriti.
Un uomo avrebbe tentato di entrare dal cancello principale del tribunale G-11 della capitale pakistana, ma quando gli è stato impedito di oltrepassare l’ingresso, si sarebbe fatto esplodere vicino a un veicolo della polizia.
L’attacco è stato rivendicato dai talebani pakistani, un gruppo terrorista che negli ultimi anni ha compiuto nel Paese raid di minore gravità, i quali hanno affermato di aver preso di mira i funzionari giudiziari e hanno anche minacciato nuovi assalti «finché la legge islamica della Sharia non sarà implementata»: «Il nostro combattente ha attaccato la commissione giudiziaria di Islamabad. Sono stati presi di mira i giudici, gli avvocati e i funzionari che hanno eseguito sentenze ai sensi delle leggi anti-islamiche del Pakistan».
«Alle 12.39 si è verificato un attentato suicida; l’attentatore stava cercando di entrare nell’edificio del tribunale. Non avendo avuto l’opportunità di farlo, ha atteso all’esterno e poi ha innescato il suo ordigno esplosivo vicino a un’auto della polizia», ha detto ai media il ministro dell’Interno Mohsin Naqvi. «Stiamo cercando di identificare l’assalitore e di determinare da dove provenga», ha specificato il ministro rivelando che l’attentatore è stato individuato dalle riprese delle telecamere di sicurezza e che una testa mozzata, che apparterrebbe proprio all’assalitore, è stata ritrovata nelle vicinanze del tribunale.
I testimoni parlano di «un’esplosione enorme». «Tutti hanno cominciato a correre dentro il tribunale in preda al panico. Ho visto almeno cinque corpi distesi davanti al cancello di ingresso», ha raccontato ad Afp l’avvocato Mohammed Shahzad Butt. «Mentre stavo parcheggiando la mia auto per entrare nel complesso (…), ho sentito un forte boato all’ingresso. Era il caos totale, gli avvocati correvano all’interno dell’edificio. Ho visto due corpi a terra vicino al cancello e diverse auto erano in fiamme», ha dichiarato il legale Roustam Malik.
Le accuse del Pakistan all’Afghanistan
Il governo di Islamabad punta il dito su Kabul, dopo la recrudescenza di attacchi attribuiti in particolare a gruppi armati che, a dire del governo, si nascondono sul suolo afghano. Il ministro dell’Interno ha affermato che l’attentato «è stato compiuto da elementi sostenuti dall’India e da rappresentanti dei talebani afghani» legati ai talebani pakistani e ha osservato che l’attentato di oggi (martedì 11 novembre ndr.) è avvenuto dopo l’attacco di lunedì sera nella regione di Khyber Pakhtunkhwa proprio al confine con l’Afghanistan: «Tre persone sono morte in questo attacco, l’assalitore era afghano. L’Afghanistan è direttamente coinvolto».
«L’Afghanistan deve capire che una pace duratura può essere raggiunta solo stroncando il Tehrik-e-Taliban Pakistan e altri gruppi terroristici che operano sul suolo afghano», ha affermato il primo ministro pakistano Muhammad Shehbaz Sharif intervenendo alla Conferenza dei presidenti dei Parlamenti a Islamabad. «Crediamo fermamente che pace e sicurezza siano il fondamento di uno sviluppo nazionale e regionale sostenibile», ha sottolineato.
«Siamo in uno stato di guerra – ha scritto su X il ministro della Difesa, Khawaja Asif, puntando il dito sempre contro l’Afghanistan dopo gli scontri delle ultime settimane -, e l’attacco suicida di oggi al tribunale distrettuale di Islamabad è un campanello d’allarme per chiunque pensi che l’esercito pachistano stia combattendo questa guerra solo nella regione della frontiera con l’Afghanistan e nelle aree remote del Belucistan». Inutile, ha avvertito il ministro della Difesa, «riporre grandi speranze nel successo dei negoziati con i governanti di Kabul».
In un comunicato, il ministero degli Esteri del governo talebano dell’autoproclamato Emirato islamico dell’Afghanistan ha espresso «profondo rammarico e condanna per l’esplosione a Islamabad».
Gli scontri tra Pakistan e Afghanistan sono ripresi a metà ottobre con particolare intensità lungo il confine, ma i combattimenti hanno raggiunto anche la capitale afghana Kabul dove, secondo l’Onu, sono morte oltre 70 persone, di cui almeno cinquanta civili. I due Paesi hanno tentato di approvare una fragile tregua, ma dopo diversi cicli di negoziazioni non andati a buon fine, Kabul e Islamabad si sono addossate vicendevolmente le responsabilità del fallimento delle discussioni terminate la scorsa settimana.
11 novembre 2025 ( modifica il 11 novembre 2025 | 14:57)
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