di
Lorenzo Cremonesi
La pressione degli attacchi russi nell’area di Pokrovsk cresce senza sosta: i russi sono oltre 170 mila, in un rapporto di 8 militari per ogni soldato ucraino. E la nebbia «acceca» i droni da ricognizione di Kiev
Cresce senza sosta la pressione degli attacchi russi sull’enclave ucraina nel Donbass incentrata su Pokrovsk e la vicina cittadina di Mirnorgad.
Secondo i comandi locali ucraini, le unità russe avrebbero approfittato della nebbia nelle ultime ore per aumentare la presenza nel centro di Pokrosk, che adesso ammonterebbe a circa 300 soldati. Mosca ormai da un paio di settimane parla di «vittoria imminente» che dovrebbe facilitare l’occupazione dell’intero Donbass. Ma restano in mano ucraina ancora centri importanti come Kramatorsk e Sloviansk.
Anche il presidente ucraino Zelensky il 9 novembre ha ribadito che lo Stato maggiore russo ha concentrato 170.000 soldati nella zona e il rapporto sarebbe in loro netto favore: un ucraino contro otto russi. Ma, a suo dire, i russi avrebbero subito 25.000 caduti nel solo mese di ottobre. Un dato che non trova conferme indipendenti.
Oggi però l’ufficio stampa del Settimo Corpo di Reazione Rapida delle Forze d’Assalto Aviotrasportate ucraine, attestate a Pokrosk, conferma in un comunicato che «attualmente più di 300 russi sono entrati in città e il loro obbiettivo rimane invariato: raggiungere i confini settentrionali del nucleo urbano per circondare l’intero agglomerato». Sempre secondo il comunicato: «Il nemico ha sfruttato le condizioni metereologiche avverse, in particolare la fitta nebbia».
Si tratta di un dettaglio significativo.
È noto infatti che gli ucraini sono a corto di uomini, le trincee sono sguarnite, mancano i rimpiazzi, i soldati sono costretti a lunghi turni in prima linea in condizioni di stress estremo. Da tempo Kiev cerca di ovviare al problema utilizzando i droni su larga scala. Ma proprio qui sta il problema, perché la nebbia riduce la visibilità dei difensori via aria e facilita invece le avanzate delle piccole unità mobili via terra, anche con moto leggere, che ne approfittano per penetrare alle spelle delle prime linee ucraine.
Negli ultimi tre giorni i portavoce di Kiev avevano sostenuto che l’arrivo di loro truppe scelte di rinforzo aveva in qualche modo contribuito a frenare l’avanzata russa. Secondo le stesse fonti, da inizio novembre sarebbero stati uccisi 162 russi e feriti altri 39 nel cuore della città. Secondo lo Institute for the Study of War di Washington «la situazione nell’area Pokrovsk-Mirnograd resta difficile, mentre gli ucraini cercano di fermare la continua avanzata russa».
Le ultime notizie sulla guerra in Ucraina, in diretta
Gli esperti di questioni militari si chiedono sino a quando gli ucraini cercheranno di tenere le posizioni per infliggere il massimo delle perdite ai russi, ma restando sicuri di avere aperta la via di fuga per non restare accerchiati.
11 novembre 2025 ( modifica il 11 novembre 2025 | 14:46)
© RIPRODUZIONE RISERVATA