La stagione 2025 della Intermarché-Wanty non si è rivelata all’altezza delle aspettative. La formazione belga, reduce dai buoni risultati dello scorso anno, dovuti soprattutto al gran Tour de France di Biniam Girmay, aveva iniziato la nuova annata con grandi ambizioni, ma non è riuscita a confermare le prestazioni brillanti del recente passato. Al termine di una stagione sotto tono, la realtà vallone ha deciso di intraprendere la strada della fusione con la Lotto, con l’obiettivo di far fronte alle difficoltà economiche sopraggiunte e di garantire la propria permanenza ai massimi livelli del ciclismo internazionale.
TOP
Tra le sorprese più piacevoli della stagione va sicuramente annoverato il francese Louis Barré. Il 25enne francese si è messo in luce riuscendo a ottenere due terzi posti alla Paris-Camembert e nella terza tappa del Giro del Delfinato. A questi podi si aggiungono diversi piazzamenti di rilievo, come il sesto alla Amstel Gold Race, al GP Industria & Artigianato e al GP de Montréal e l’ottavo nel Giro dell’Appennino. Risultati che hanno contribuito a farlo emergere e ad attirare l’interesse della Visma | Lease a Bike per il prossimo anno e che ne testimoniano le buone qualità, ancora da affinare ma sicuramente presenti.
In una stagione non esaltante, tra quelli che si sono distinti in positivo c’è Georg Zimmermann che ha regalato al suo team la prima e unica vittoria in una corsa a tappe, conquistando il primo posto nella classifica generale de Il Giro d’Abruzzo. Tuttavia, titolo di campione nazionale a parte, la stagione del classe 1997 tedesco è proseguita senza particolari acuti, fino alla sfortunata caduta al Tour de France, che lo ha costretto al ritiro.
Fra le note abbastanza liete del 2025 c’è Arne Marit che raccoglie podi e buoni piazzamenti in tutto il corso della stagione. Il belga ha iniziato bene, con un secondo posto nella seconda tappa del Tour Down Under, proseguendo con un quarto posto alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne, e collezionando terzi posti fra Famenne Ardenne Classic, Omloop van het Houtland e Vuelta a España (ottava tappa). Proprio alla Vuelta ci sarebbe aspettati qualcosa in più, visto il parco-velocisti presenti, ma non è maturato il risultato pesante.
Degno di menzione anche Dion Smith che con il su successo alla Volta NXT Classic ha regalato una delle poche vittorie di quest’anno alla squadra. Il corridore neozelandese tuttavia non è riuscito a ripetersi nel corso della stagione raggiungendo solo pochi altri piazzamenti di non particolare rilievo. Stessa cosa per Dries De Pooter che, dopo una stagione non esaltante, a fine stagione è riuscito quantomeno a conquistare il primo gradino del podio nella seconda tappa del Tour de Kyushu, facendo registrare così il suo primo successo tra i professionisti.
Qualche lampo lo ha lanciato il giovane italiano Francesco Busatto, che si è tolto la soddisfazione, grazie al quarto posto nella prima tappa, di indossare (per un giorno) la Maglia Bianca al Giro d’Italia. Nell’arco della sua annata, il veneto ha saputo aggiungere qualche altra buona prestazione (quinto al Giro dell’Appennino), senza però riuscire a trovare il modo di piazzare il grande risultato.
Positiva nel complesso anche la stagione di Laurenz Rex che, nonostante abbia collezionato meno punti UCI rispetto all’anno scorso, ha ottenuto risultati pesanti: a spiccare c’è il decimo posto alla Parigi-Roubaix, corsa cui ormai ha dimostrato di essere molto adatto. Cose discrete anche per il tedesco Jonas Rutsch che è stato protagonista di numerose fughe e che ha fatto anche meglio del compagno appena citato alla Roubaix, chiudendo al sesto posto. Alcune giornate buone le ha avute Luca Van Boven, capace di sfiorare la vittoria di tappa al Giro dei Paesi Baschi e parso comunque in grado di lottare per qualche traguardo importante in futuro, almeno nell’ambito di corse non di primissimo piano.
+++ Louis Barré
++ Georg Zimmermann
+ Arne Marit
FLOP
Nonostante sia la punta della squadra belga, quest’anno Biniam Girmay non è riuscito a ripetere i successi ottenuti scorso anno. Il corridore eritreo ha ottenuto soltanto alcuni piazzamenti, senza però riuscire a conquistare alcuna vittoria né in volata, suo punto di forza, né in finali selettivi. Dopo un inizio di stagione poco brillante, è riuscito a centrare solo un secondo posto alla Classique Dunkerque, arrivando senza risultati particolarmente rilevanti al Tour de France, dove ha sfiorato il successo nella prima tappa, chiudendo secondo alle spalle di Jasper Philipsen. Ha trovato in seguito un piazzamento alla Bretagne Classique e un altro buon risultato al GP di Vallonia, dove è salito sul terzo gradino del podio. Risultati che, pur non essendo negativi nel complesso, appaiono comunque inferiori alle aspettative riposte nel velocista 25enne.
Louis Meintjes non trova lo spunto dei tempi migliori e chiude la carriera nel ciclismo professionistico senza particolari acuti. Il sudafricano è stato il migliore della squadra nelle classifiche finali, come gli è spesso capitato negli anni, sia del Giro che della Vuelta, rimanendo però nella seconda pagina delle graduatorie e facendosi vedere solo con un paio di tentativi di fuga, non andati a buon fine.
Chiude l’anno senza vittorie e con un raccolto punti in netto calo rispetto al 2024 il velocista Gerben Thijssen. Il belga ha cercato di fare il suo nelle corse in cui è stato chiamato in causa, non andando però oltre qualche piazzamento di contorno nelle semiclassiche del suo paese, il terzo posto a La Roue Tourangelle e il quarto in una tappa della Volta Valenciana; poco per un corridore che aveva fatto vedere cose ben più brillanti nelle due stagioni appena alle spalle.
Ci si poteva aspettare qualcosa in più da Hugo Page, Vito Braet e Huub Artz. I primi due, infatti, avevano ottenuto buoni risultati nelle scorse stagioni e da loro era lecito attendersi un ulteriore passo avanti, anche se il primo citato, il francese Page, ha messo in cascina qualche piazzamento apprezzabile, come il sesto posto alla Copenhagen Sprint e il terzo nella prima tappa del Giro del Delfinato. Il neerlandese Artz, approdato quest’anno dalla squadra development, si presentava in gruppo da campione europeo U23 in carica: in termini assoluti, qualche risultato di qualità è arrivato, fra Giro di Norvegia e Tour of Holland, ma la distanza fra attese e rendimento è rimasta significativa.
Anche Taco Van der Hoorn e Lorenzo Rota non riescono ad ottenere risultati in linea con quelli degli anni passati e concludono una stagione abbastanza sotto tono. Il neerlandese ha provato qualche fuga, in particolare al Giro d’Italia, ma questa volta la prodezza di coronare l’attacco non gli è riuscita. Il bergamasco si è visto davvero raramente, non riuscendo mai a dar prova di una solidità che sembrava ormai assodata, tanto da non far registrare neppure un piazzamento fra i migliori 10 nelle 49 giornate di corsa affrontate. Poco da segnalare anche per Kevin Colleoni, che si è ritagliato alcuni momenti in testa alle corse con qualche fuga da lontano, senza però trovare il modo di fare la differenza. Qualche attacco da lontano c’è stato pure nel percorso stagionale di Simone Petilli, che però, come i compagni appena citati, non ha raccolto granché. Per il lecchese, peraltro, l’annata in questione è stata anche l’ultima, prima del ritiro definitivo.
Il settimo posto nella classifica finale del Tour of Guangxi non migliora i connotati della stagione di Kamiel Bonneu, che prima della corsa cinese si era visto molto raramente nel cuore dell’azione. Annata senza sussulti per Kobe Goossens, che non ha più ritrovato il passo che lo aveva reso uno specialista delle corse di un giorno vallonate e che da marzo in poi ha corso una sola volta, ritirandosi alla Heistse Pijl. Anche il danese Alexander Kamp, corridore che aveva dimostrato di sapersi muovere nei finali veloci, non ha praticamente raccolto alcunché, chiudendo un biennio per lui decisamente grigio.
Il primo anno “pieno” da professionista di Gerben Kuypers è corso via senza particolari emozioni, così come l’ultimo della carriera di Adrien Petit, corridore che aveva abituato ad azioni di grande grinta e che invece in questo 2025 è rimasto sempre nelle retrovie. Percorsi stagionali abbastanza anonimi anche per l’esperto Gijs Van Hoecke, per il giovane Roel van Sintmaartensdijk e per il 26enne Tom Paquot, mai in lizza per risultati di rilievo. Sfortunata infine la stagione di Alexy Faure Prost. Il giovane scalatore francese ha dovuto infatti fermarsi per un lungo periodo a seguito di un incidente in allenamento che gli ha causato una commozione cerebrale, una frattura alla clavicola sinistra e fratture multiple alla mano sinistra, compromettendone il rendimento per il resto dell’annata.
– Gerben Thijssen
— Louis Meintjes
— Biniam Girmay
Classifica UCI
In questo ultimo anno del triennio che ha assegnato le nuove licenze WorldTour, la formazione vallona ha chiuso al 24esimo posto della classifica mondiale a squadre, alle spalle quindi di diverse formazioni Professional, scivolando così al 18esimo complessivo per quel che riguarda la graduatoria triennale. Di seguito i 20 corridori che hanno contribuito a raccogliere il totale di 6309,42 punti, più di 3000 in meno rispetto al 2024.
Miglior Momento
In una stagione non particolarmente brillante, il successo di Georg Zimmermann nella classifica generale de Il Giro d’Abruzzo 2025 rappresenta il momento più significativo per la squadra belga. Il campione nazionale tedesco, giunto secondo nella terza tappa con arrivo in salita a Roccaraso, ha conquistato in quell’occasione la maglia di capoclassifica, riuscendo poi a difenderla fino all’ultimo giorno, siglando il suo primo successo in carriera in una corsa a tappe. Un risultato reso possibile anche grazie al grande lavoro dei suoi compagni di squadra, capaci di controllare la corsa nelle fasi decisive.
Volate – 5.3
Classiche – 6.2
Grandi Giri – 4.2
5.2
La formazione belga non è riuscita a imporsi in questa stagione. Solo quattro successi complessivi ma una discreta costanza nei piazzamenti ha permesso comunque alla squadra di salvarsi nella classifica triennale UCI. La “salvezza” conquistata non sarà però utilizzata, dato che la formazione belga di fatto sparirà, assorbita dalla Lotto.
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