Venti persone, compresi i membri dell’equipaggio, erano a bordo dell’aereo militare cargo turco C-130, decollato dall’Azerbaigian, che si è schiantato al confine con la Georgia mentre era diretto in Turchia. Lo ha confermato il ministero della Difesa di Ankara. “Il nostro aereo che si è schiantato aveva a bordo 20 persone, tra cui membri dell’equipaggio. Le operazioni di ricerca e soccorso sono in corso”, è stato riferito a proposito del velivolo che stava rientrando in patria. Il ministero dell’Interno georgiano aveva già in precedenza confermato l’incidente, precisando che l’aereo si è schiantato a circa 5 Km al confine di Stato con l’Azerbaigian. Confermata anche l’apertura di un’indagine per chiarire le cause dello schianto.
Cosa è successo
Partito in mattinata da Trabzon, città turca sul mar Nero, l’aereo è atterrato nella città azera di Ganja in tarda mattinata e dopo poco più di due ore è ripartito per rientrare in Turchia. Secondo i media azeri i soldati a bordo avevano partecipato ad una parata militare svoltasi a Baku. Il C-130 è scomparso dai radar circa 27 minuti dopo il decollo, poco dopo essere entrato nello spazio aereo georgiano e, secondo le autorità di Tblisi, non ha inviato alcun Sos che segnalasse situazioni di emergenza o richiesta di soccorso. Secondo alcuni canali militari citati dai media azeri, l’aereo era accompagnato da un drone non identificato e da un elicottero, restati in volo per 40 minuti.
Ankara: “Diffondere solo informazioni ufficiali”
L’autorità statale per la radio e la televisione turca (Rtuk) ha chiesto ai media del Paese di pubblicare solo informazioni prese da fonti “ufficiali” riguardo a quanto accaduto all’aereo militare cargo turco C130. “Ricordiamo fermamente a tutte le nostre organizzazioni mediatiche che non ci si deve basare su informazioni e dichiarazioni provenienti da fonti diverse da quelle ufficiali, si devono prendere in considerazione solo le dichiarazioni di enti autorizzati”, ha spiegato il presidente di Rturk, Mehmet Danis, aggiungendo che “è fondamentale che le immagini della scena dell’incidente e del luogo dell’incidente non vengano condivise”. Mentre i media turchi non hanno diffuso molte informazioni sull’accaduto, alcuni utenti sui social network hanno ipotizzato che lo schianto dell’aereo non sia stato un incidente ma si tratti di un sabotaggio.
Il cordoglio di Erdogan
Su quanto accaduto è intervenuto anche il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che ha espresso “profondo dolore” e “cordoglio” alle “famiglie dei martiri”, confermando la presenza di vittime sul cui numero non sono però state fornite notizie. Il leader turco ha anche confermato che unità dell’esercito sono in volo verso il luogo della tragedia per operazioni di recupero e di soccorso. Le autorità georgiane sono anche state tempestivamente avvisate e l’esercito di Tiblisi è stato mobilitato. L’aereo era decollato da una base militare in Azerbaigian ed era diretto in Turchia. Erdogan ha ricevuto anche la telefonata di cordoglio del presidente azero Ilham Aliyev.
Fidan: “Condoglianze per i martiri nello schianto aereo”
“Prego Dio per la misericordia dei nostri martiri e offro pazienza alle loro famiglie e ai loro cari. Le mie condoglianze alla nostra stimata nazione”. Lo ha scritto il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, in un messaggio su X. “Stiamo monitorando attentamente le operazioni di ricerca e soccorso, insieme alle autorità georgiane”, ha aggiunto Fidan.
Tajani e la solidarietà alla Turchia
“Apprendo con dolore dello schianto di un aereo cargo militare turco C-130 in territorio georgiano mentre era in rotta dall’Azerbaigian alla Turchia. Esprimo la mia solidarietà al popolo turco, alle autorità, alle forze armate, a tutti i soccorritori che stanno intervenendo sul posto. Condoglianze ai familiari delle vittime”. Lo ha scritto il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, in un post su X nel quale ha taggato l’omologo turco Hakan Fidan.

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