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La settimana dell’euro zona prosegue in positivo, con le borse in leggero rialzo sull’onda lunga del rally di ieri. Il tema dell’imminente fine dello shutdown americano sembra aver riacceso l’entusiasmo sui mercati azionari, con Wall Street che ha registrato forti guadagni ieri, guidata principalmente dal comparto tecnologico. Da non sottovalutare le notizie sul fronte dazi: gli Stati Uniti e la Svizzera sembrano essere vicini alla definizione di un accordo per portare le tariffe al 15%.
La Borsa di Milano viaggia sui massimi dal 2007 con il Ftse Mib a quota 44mila punti. A Piazza Affari continua a correre il settore bancario con Bca Mps in vetta al listino, nella scia delle ipotesi di maxi cedole e di una revisione delle alleanze distributive. Bene anche il settore del lusso, in particolare Moncler; vendite, invece, sulle telecomunicazioni e in particolare su Inwit che, nonostante la conferma della guidance per il 2025, si è dichiarata più pessimista sul mercato Tlc in Italia per il periodo 2026-2030, aggiornando le previsioni del range comunicato in precedenza.
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Mentre la stagione delle trimestrali volge al termine, Milano tocca il suo massimo storico da maggio 2007, arrivando a quota 44mila punti. Il focus rimane sul comparto bancario che ha performato quasi nella totalità in positivo, in questa trance di chiusura dei conti del quarto trimestre.
Nel Ftse Mib, segno più per i titoli del settore del lusso: molto bene Moncler e Brunello Cucinelli. L’andamento di oggi trova supporto nelle scelte operative del gruppo LVMH, che si prepara ad aprire nuovi punti vendita in Cina nel mese di dicembre e sta valutando la possibilità di un’ulteriore espansione nel paese, man mano che i marchi di alta gamma iniziano a registrare i primi segnali di ripresa delle vendite nella seconda economia mondiale. Il gigante del lusso è inoltre in trattative con Swire per aprire un nuovo punto vendita per Christian Dior in uno dei centri commerciali di punta a Shanghai, che potrebbe aprire i battenti già nel 2027.
Continua il focus sulle banche e in particolare su Bca Mps. La banca senese ha chiuso il terzo trimestre con una crescita dell’utile netto sopra le attese e ha annunciato la presentazione di un nuovo piano industriale nel corso del primo semestre del 2026 dopo l’acquisizione di Mediobanca.
Ma non è l’unico dossier sul piatto. In revisione per il 2026 si trova l’intesa nella bancassurance con Axa, in scadenza nel 2027, e l’alleanza con Anima Holding a cui sono riferibili circa 19 miliardi di asset. La Banca, inoltre, si appresta ad una revisione dello statuto in linea con gli altri istituti italiani: secondo quanto riportato dal Sole 24Ore, Mps vorrebbe rivedere l’obbligo di accantonare “almeno il 25% dell’utile in una speciale riserva statutaria” e di allineare lo statuto alla sua nuova condizione di banca ad elevata redditività, valutando l’ipotesi di maxi cedole per gli azionisti.
Giornata di vendite per l’indice del settore telecomunicazioni che cede il 3,5%. In coda al listino di Piazza Affari troviamo Inwit, arrivata a perdere quasi dieci punti con JpMorgan che ha tagliato la raccomandazione da “overweight” a “neutral” e il target price da 13,4 a 11,8 euro: nel corso della seduta il titolo è sceso fino all’11%, il calo più significativo dall’aprile 2020. La risposta del mercato arriva dopo la pubblicazione della trimestrale al 30 settembre, in cui la società di torri ha affermato che l’intensa concorrenza e la limitata generazione di liquidità continueranno a influenzare il mercato italiano delle telecomunicazioni nel breve termine.
Inwit ha mantenuto invariate le previsioni per il 2025, ma ha spostato gli obiettivi di fatturato e free cash flow per il 2026 e il 2030 nella parte bassa dell’intervallo precedentemente indicato. Secondo gli analisti “l’abbassamento delle previsioni a lungo termine sembra essere un riconoscimento del fatto che Inwit non stia ancora assistendo ad alcuna accelerazione nell’attività di investimento da parte dei propri clienti e, con la revisione di ieri, è molto difficile valutare la sicurezza di questi ultimi obiettivi rivisti”.
Inwit ha registrato un Ebitda di 247,4 milioni di euro con un aumento del 4,3% su base annua ma sotto le stime degli analisti; anche l’utile netto delude le attese e si attesta a 92,1 milioni di euro (stima 97,4 milioni). Gli investimenti al 30 settembre 2025 sono stati pari a 58,9 milioni di euro, in calo dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2024.