Foto: Lapresse

Simone Vitta

11 novembre 2025

“La questione del doping è una nuvola che lo seguirà, così come la nuvola del Covid seguirà me”. Così Novak Djokovic torna a parlare del caso Clostebol che ha coinvolto Jannik Sinner, nel corso di un’intervista al programma Youtube ‘Piers Morgan Uncensored’. Non è la prima volta che il 38enne serbo parla del caso che ha poi portato alla squalifica di tre mesi del 24enne altoatesino. Quando si scoprì la positività di Sinner, il vincitore di 24 titolo del Grande Slam parlò di “una mancanza di protocolli standardizzati e chiari. Ci sono giocatori che aspettano da più di un anno che il loro caso venga risolto. Quindi il problema sono l’incoerenza e la mancanza di trasparenza. Sono stato davvero frustrato, come la maggior parte degli altri giocatori, dal fatto che siamo rimasti all’oscuro per cinque mesi. La maggior parte dei giocatori pensa ci sia del favoritismo. Sembra si possa quasi influenzare l’esito se sei un top player, se hai accesso ai migliori avvocati e a determinate risorse”.

 

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Il campione serbo, che la scorsa settimana ha vinto il torneo di Atene e che è salito ieri al quarto gradino del ranking internazionale, ha anche detto a chiare lettere di non aver alcuna voglia di smettere. Anzi, il 38enne di Belgrado ha rilanciato e ha dichiarato: “Voglio chiudere la mia carriera ai Giochi Olimpici di Los Angeles nel 2028”. In pratica vuol difendere negli Usa il titolo vinto lo scorso anno a Parigi2024.

 

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