di
Christian Benna

Muore a 59 anni il fondatore di Acqua Sant’Anna. La sua vita segnata da tanti lutti: nel 2008 morì il padre in un incidente stradale; nel 2016 la moglie Roberta Ruffino, 40 anni; nel 2018 la moglie del fratello Fabrizio, l’architetto Cristina Menegozzo

Se ne va a soli 59 anni Alberto Bertone, il «signore» delle acque minerali, fondatore di Acqua Sant’Anna, dopo mesi di lotta contro una malattia scoperta per caso tempo fa. Con lui se ne va uno degli ultimi «self made men» del Piemonte. La vita dell’imprenditore nato a Moncalieri è stata segnata da incredibili successi (in meno di 20 anni ha reso la sorgente di Fonti di Vinadio un business da 350 milioni di euro) ma anche da lutti devastanti. 

I lutti in famiglia: il padre, la moglie, la cognata

Dopo la scomparsa del padre Giuseppe nel 2008, altro «genio» imprenditoriale della famiglia, nato panettiere nel Cuneese e diventato costruttore edile con il  gruppo Bertone, morto in uno schianto in autostrada alle porte di Marene, Bertone ha dovuto affrontare anche la tragedia della perdita della moglie Roberta Ruffino a soli 40 anni.  La donna aveva a dato alla luce la loro bimba sette mesi prima, quando in una giornata di relax si accascia improvvisamente nella casa dei genitori a Settimo Torinese. Inutili i soccorsi, la donna muore stroncata da un arresto cardiaco. Nel 2018 fu la volta della cognata Cristina Menegozzo, architetto e creatrice del design della celebre bottiglia Sant’Anna, moglie del fratello Fabrizio, a lasciare prematuramente la famiglia Bertone dopo una lotta di 4 anni e mezzo contro la malattia. 




















































Nelle giovanili della Juve con quel suo «ginocchio fragile»

Bertone, trascorsi nelle giovanili nella Juve, «attaccante dal ginocchio fragile», usava dire, figlio di imprenditori, il papà Giuseppe nato panettiere e poi a lungo attivo nell’edilizia civile e industriale, aveva deciso di costruire la sua impresa, lontano dagli interessi di famiglia. E aveva pescato lontano da Torino, in Valle Stura, tra le Alpi Marittime, dove Dario Osella (l’imprenditore del formaggio) aveva scoperto una fonte, (ma qui la disputa sulla primogenitura è ancora aperta) a suo dire, «miracolosa». Erano le fonti di Vinadio. 

«Il mio stabilimento sembra un’astronave di Star Trek»

Bertone aveva in testa tre cose: tecnologia, marketing comparativo (agli esordi aveva ingaggiato Mike Bongiorno) ed economia di scala. «Venite a visitare il mio stabilimento — diceva — . Sembra un’astronave di Star Trek: tutto automatizzato dai robot, pulito, efficiente. Poi andate a vedere gli altri impianti, e scoprirete perché diventerò il numero uno».

Sant’Anna, un colosso da 2 miliardi di bottiglie l’anno

Così si era lanciato, all’inizio anche un po’ controvoglia, nelle minerali trasformando in pochi anni le fonti di Vinadio, con il marchio Sant’Anna, nel primo produttore di acque minerali in Italia, con una capacità produttiva da 20 milioni di bottiglie. In meno di trent’anni Sant’Anna è diventato un colosso da oltre 350 milioni di euro di fatturato, circa 2 miliardi di bottiglie l’anno e una quota di mercato del 13-14%, restando sempre 100% italiana e a controllo familiare (famiglia Bertone 57,5%). «Facile fare i soldi con l’acqua? Macché, ce ne dobbiamo inventare una al giorno», spiegava a chi gli chiedeva perché si era messo a creare prodotti di ogni tipo: acqua con lo zinco, con il collagene, tè, e molti altri ancora, per aumentare il «valore aggiunto» della bottiglia.

Il cordoglio della Regione Piemonte

Il presidente Cirio, la vicepresidente Chiorino e tutta la Giunta regionale del Piemonte esprimono «profondo cordoglio» per la scomparsa di Alberto Bertone, fondatore, presidente e amministratore delegato di Acqua Sant’Anna. «Con la sua visione imprenditoriale, il suo coraggio e una capacità innovativa fuori dal comune — aggiungono — Alberto Bertone ha saputo dare vita a un’eccellenza piemontese riconosciuta in tutta Italia, contribuendo a generare sviluppo, lavoro e valore per il territorio».  Marco Gay, presidente Unione Industriali Torino, ha commentato la scomparsa di Alberto Bertone: «Ebbe il coraggio di mettere una foto di suo figlio in fasce sull’etichetta, per garantire personalmente il suo prodotto. L’eredità che lascia andrà quindi lontano, molto oltre anche tutte le tante strade che la sua acqua ha seguito». Il funerale sarà celebrato giovedì 13 novembre alle 9 nella chiesa Gran Madre di Torino, nella stessa chiesa, mercoledì 12 alle 18.30 è fissato il rosario


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12 novembre 2025 ( modifica il 12 novembre 2025 | 10:51)