A distanza di un mese dal primo provvedimento di chiusura, la Questura di Roma è tornata a bussare alle porte di sei locali che si trovano a viale Ippocrate, nel cuore della movida selvaggia del II municipio, stavolta con una sanzione più pesante: 10 giorni a saracinesche abbassate per cinque di loro, ben 15 per il sesto. 

Stretta sulla movida

Il focus delle forze dell’ordine su viale Ippocrate sta diventando costante. I recenti episodi di risse, aggressioni e atti vandalici hanno smosso la politica e le autorità. Il problema è noto: sei locali, uno accanto all’altro, tra i civici 92 e 94 della strada, concentrano un enorme flusso di giovanissimi avventori durante la settimana, soprattutto tra il giovedì e la domenica. 

Risse, vandalismo e aggressioni

La stretta della Questura si è accentuata da inizio ottobre, con un primo provvedimento di cinque giorni di chiusura ai sei locali, tutti in contemporanea. Appena hanno riaperto, però, la situazione è tornata come prima. Anzi, peggio. Tra il 18 e il 19 ottobre un condominio in via Vigevano, traversa di viale Ippocrate, è stato letteralmente assaltato da un gruppo di qualche decina di ragazzini, a furia di calci e pugni al portone d’ingresso. Un abitante, sceso per calmare gli animi, è stato aggredito a calci e schiaffi, e con una bottigliata alla nuca. La settimana successiva, dopo i video e gli articoli pubblicati da RomaToday e le denunce da parte degli abitanti, è andato in scena un nuovo assalto, stavolta senza feriti, allo stesso condominio. 

Il ruolo del municipio 

Inevitabilmente si è scatenato il dibattito. Il II municipio vuole porre un freno definitivo all’attività di questi locali, che vendono alcol a prezzi stracciati e non gestiscono correttamente l’afflusso e la permanenza dei clienti, che si riversano su marciapiedi e carreggiata bloccando il traffico. La presidente Del Bello, però, si scontra con il muro della direttore tecnica, Maria Iosè Castrignanò, come spieghiamo più nel dettaglio in questo articolo. Una parte della politica avanza proposte: Avs punta alla modifica del regolamento di polizia urbana anticipando gli orari per lo stop alla somministrazione, mentre Italia Viva chiede ordinanze speciali del Sindaco per le zone più critiche, senza intaccare il lavoro degli esercenti che si comportano correttamente.

Chiusura dei locali 

Nel frattempo, dove non arriva la politica, interviene il Questore. E così, come dicevamo, l’11 novembre sono stati notificati provvedimenti di chiusura (in base all’articolo 100 del Tulps, il testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) per sei attività di somministrazione tra il civico 92 e il 92 di viale Ippocrate, all’esito “di irregolarità riscontrate e accertate dagli agenti della divisione Polizia amministrativa”. 

Alcol ai minorenni

Uno dei sei locali, il cui nome sull’insegna è un inequivocabile invito a rendere più alcoliche le bevande, dovrà stare fermo per 15 giorni, cinque in più degli altri. Il motivo è spiegato dalla Questura: “È stato riscontrato il grave caso di somministrazione di bevande alcoliche a minori”. 

Assembramenti e “consumo smodato di alcolici”

Nel complesso, oltre alla sospensione temporanea della licenza, la polizia ha comminato sanzioni per 400mila euro “per le gravi violazioni amministrative riscontrate e i comportamenti considerati gravemente pregiudizievoli per l’ordine pubblico”. Si va dagli schiamazzi notturni agli assembramenti incontrollati, fino allo “smodato” consumo di alcolici “rivenduti a basso prezzo alla clientela”. Tutto ciò causa “una serie di criticità, non solo per la vivibilità dell’area urbana interessata, ma anche per la sicurezza collettiva”. 

barman viale ippocrateUn barman di viale Ippocrate (dal profilo Instagram del locale)Le conseguenze di una cattiva gestione

Le forze dell’ordine, nel dare notizia dei provvedimenti, fanno riferimento anche agli episodi di cronaca raccontati e documentati dal nostro giornale: “La cattiva gestione dei locali – scrivono – ha generato ingombro di sedi stradali e, in alcuni casi, le lamentele dei residenti disturbati nella loro quiete notturna si sono tradotte in aggressioni nei loro confronti, da parte di soggetti chiaramente in condizioni di alterazione per un eccessivo e non controllato consumo di bevande alcoliche”. 

 

 

Le proprietarie di un locale: “Colpa di chi lavora male”

Le proprietarie di uno dei locali chiusi, “Mordimi”, il 12 novembre hanno pubblicato un video sul profilo Instagram dell’attività, dando la loro versione rispetto al provvedimento: “Purtroppo questo non è uno dei nostri soliti video – spiegano di fronte alla saracinesca chiusa, dove campeggia l’atto firmato dal Questore -, ci hanno chiusi per 10 giorni. Il motivo? Qui siamo in sei a lavorare, tutti vicini, ma due di questi non lo fanno come si deve e servono da bere ai minorenni, che si ubriacano e provocano le risse. Ma non vi preoccupate, il 20 novembre a mezzanotte riapriamo”.