L’ex tecnico di Piacenza, per qualche giorno in Italia, lo scorso anno ha vinto la Plusliga con Lublino: “La Gas Sales è una buona squadra ma devono mettersi meno pressioni. Trento senza Lavia non è lo stesso”
Matteo Marchetti
12 novembre 2025 (modifica alle 17:52) – PIACENZA
Cambiano le stagioni, si modificano le squadre, ma c’è un unico elemento in comune al vertice della Plusliga polacca: Massimo Botti. Il tecnico piacentino (che ha accettato la chiamata in Polonia dopo anni da vice a Piacenza e gli ultimi mesi da primo allenatore in sostituzione dell’esonerato Bernardi vincendo anche una Coppa Italia) dopo aver trionfato lo scorso anno guidando il Lublino, con la vittoria in campionato e in Challenge Cup in una storica doppia prima volta per la società, in estate si è seduto sulla panchina del Resovia che dopo quattro giornate è l’unica squadra imbattuta in questo inizio di annata, secondo in graduatoria solo perché Zawiercie (un punto avanti) ha giocato una gara in più.
Quali sono le prime valutazioni sul nuovo campionato polacco?
“Vedo un torneo ancora più equilibrato, ci sono tante formazioni che puntano al vertice e si sono già registrate delle sorprese. Sembra retorica, ma davvero non esistono partite scontate”.
Quali sono le squadre favorite per la vittoria finale?
“Inizio dal Lublino che ha cambiato un solo elemento e parte con il titolo conquistato lo scorso anno. Poi c’è lo Zawiercie, ogni stagione fra le migliori e sempre vicina al successo, quindi Varsavia, terza nell’ultima avventura”. E il suo Resovia? «Abbiamo fatto una bella campagna acquisti, sono molto contento dei ragazzi a mia disposizione e vogliamo essere competitivi».
Ha vinto la Coppa Italia, la Challenge Cup e il campionato polacco. Il sogno futuro qual è?
“Vorrei partecipare alle Olimpiadi, non ci sono nemmeno andato vicino come giocatore, adesso per farlo devo per forza guidare una nazionale. Prima o poi ci riuscirò, non ho fretta”.
Dopo la vittoria incredibile con Lublino si aspettava una telefonata da qualche società italiana per tornare in Superlega?
“Avevo preso accordi con Resovia abbastanza presto, le voci nel nostro ambiente circolano e davvero non so se qualcuno avesse avuto idea di contattarmi. Sono molto contento di quanto sto vivendo in Polonia e non soffro di nostalgia dell’Italia, anche se onestamente vincere lo scudetto avrebbe un sapore particolare”.
Quali sono le differenze fra il volley polacco e quello italiano?
“In Polonia la pallavolo è sport nazionale, ci sono palasport sempre pieni, le televisioni propongono programmi, rotocalchi e rubriche dedicate. Il livello tecnico invece è simile, qui probabilmente mi diverto di più perché ci sono rose competitive e tanti giocatori che iniziano in panchina ma sono al livello dei titolari. Le rotazioni sono più ampie e tocca all’allenatore utilizzare al meglio le armi a disposizione”.
In Polonia palasport sempre pieni, programmi tv, rotocalchi e rubriche dedicate al volley. Qui mi diverto di più perché ci sono rose competitive
Massimo Botti
Domenica era a Piacenza a seguire la sua ex squadra contro Perugia. Che impressione le ha fatto?
“La Gas Sales Bluenergy mi sembra una rosa costruita con intelligenza, equilibrata, che ha tutto per fare bene. Non devono mettersi troppe pressioni però possono fare bene da subito, evitando di rimandare troppo in avanti alcuni obiettivi: il tempo passa per tutti”.
In generale come vede la Superlega?
“Un torneo molto interessante, con tante squadre di alto livello. Ma è un campionato spaccato in due con sei squadre, forse sette se comprendiamo Milano, in grado di puntare verso l’alto mentre le altre hanno meno velleità. Bisogna stare molto attenti a non commettere passi falsi, perché con sole 12 formazioni se perdi una partita rischi di trovarti due posizioni dietro in classifica. E’ vietato sbagliare e questo spesso impedisce di fare turn over”.
Se le chiedessi la griglia delle favorite?
“Difficilissimo. Innanzitutto c’è un punto interrogativo legato a Trento, perché avere o meno a disposizione Lavia fa una grande differenza, al di là del valore indiscutibile di Ramon. Con Daniele l’Itas ha una struttura collaudata e su cui puntano, senza di lui la situazione cambia. Perugia non la scopro certo io, Civitanova crescerà ulteriormente; bisogna vedere se i cambi effettuati miglioreranno la squadra, ma Boninfante, Nikolov e Bottolo hanno registrato un ulteriore sviluppo tecnico e sono davvero vicini al top mondiale. Per quanto riguarda Verona si tratterà di capire se troverà l’equilibrio che sta cercando. Christenson e Keita sono quanto di meglio si possa desiderare, stanno dimostrando di poter essere la sorpresa della stagione”.
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