PESARO – Nessun contraccolpo dopo la battaglia con Scafati: la Vuelle corre ancora e lo fa con autorità. Alla Vitrifrigo Arena, Pesaro piega nettamente Avellino 96-74, confermandosi in vetta alla classifica e offrendo una prestazione corale di grande qualità.
La Unicusano di coach Buscaglia, priva dell’americano Chandler (problema muscolare), si ferma dopo quattro successi consecutivi. Pesaro, invece, continua a crescere in solidità e fiducia.
Coach Leka parte con Maretto, Tambone, Bucarelli, Virginio e Miniotas. Avellino risponde con Zerini, Jurkataam, Grande, Dell’Agnello e Lewis. L’avvio è tutto biancorosso: Tambone e Bucarelli dettano i tempi, la Vuelle scappa sul 9-2 e costringe subito gli irpini al time-out. Lewis e Grande provano a rimettere in carreggiata gli ospiti (9-12), ma un tecnico a Buscaglia e la reazione di Bucarelli riportano Pesaro avanti al 10’: 20-15.
Il secondo quarto si apre con il controsorpasso firmato da Mussini (22-23), ma Bertini mette la museruola a Lewis e si prende la scena anche in attacco (28-23). Da lì in poi, la Vuelle cambia passo: difesa asfissiante sugli esterni, ritmo alto e attacco fluido. Tambone orchestra, Bertini colpisce, e Pesaro chiude il primo tempo sul +11 (46-35).
Nella ripresa Avellino prova a restare in partita con Mussini (53-48), ma Pesaro non concede spazio. Felder gestisce alla perfezione, Miniotas trova punti preziosi e Bertini continua a incidere su entrambi i lati del campo. Alla terza sirena è 69-54.
L’ultimo quarto è pura accademia: Trucchetti firma la tripla del +20 (74-54), Felder inventa un assist millimetrico per Maretto in contropiede, e la Vuelle dilaga fino al +23. Avellino alza bandiera bianca, con il solo Grande a provarci fino alla fine.
La squadra di Leka controlla fino alla sirena, chiudendo 96-74 tra gli applausi del pubblico di casa. Vittoria larga, messaggio forte al campionato e conferma di una crescita costante in intensità e maturità. Pesaro resta così saldamente al comando, con la sensazione di poter ancora alzare l’asticella.