Dopo l’apertura delle celebrazioni per i quattrocento anni dalla morte di Sofonisba Anguissola, Cremona continua a ricordare la pittrice cremonese con l’incontro che si è tenuto a palazzo comunale dal titolo ‘Sofonisba Anguissola: il coraggio del talento al femminile’, convegno organizzato dal Liceo Anguissola.
I relatori hanno delineato la figura dell’artista approfondendone il profilo sotto vari aspetti. Tra questi, Alfio Nicotra, che per primo riuscì ad attribuire alla pittrice cremonese la Madonna dell’Itria e Cecilia Gamberini, autrice di un libro che ne ricostruisce la vicenda artistica.
“Poter creare un catalogo critico di Sofonisba – dice Nicotra – significa seguirne la vita, le tracce biografiche e trovare quelle condizioni che hanno permesso all’artista di esprimersi, non come committenza, in quanto lei non lavorava su committenza, ma come dono”.
“Sofonisba Anguissola – racconta Gamberini – è stata chiamata alla corte di Spagna per essere dama. Sofonisba diventa una delle favorite della regina. E’ molto importante l’ingresso di Sofonisba alla corte di Spagna perché è collegato alle relazioni appunto della famiglia Anguissola con tutto il contesto nobiliare italiano e spagnolo”.
Il critico letterario Claudio Ardigò sul rapporto tra Sofonisba e il pittore fiammingo Van Dyck: “Interessante la differenza e la commistione tra più generazioni”.

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