Living, Working, Surviving è il titolo della mostra del fotografo canadese Jeff Wall che si tiene al MAST di Bologna fino all’8 marzo. Curata da Urs Stahel, la selezione di opere ripercorre lo straordinario itinerario artistico di uno dei più rilevanti interpreti del nostro tempo, nato a Vancouver nel 1946. Il percorso espositivo propone ventotto opere di Wall, tra lightbox e stampe a colori e bianco e nero di grande formato, realizzate dal 1980 al 2021 e provenienti da collezioni private e musei internazionali. 

Sono immagini dedicate alla vasta platea dell’umanità, alla vita di tutti i giorni, ai semplici gesti di chi lavora, si muove, svolge compiti e attività quotidiane, apparenti istantanee rubate alla vita dei soggetti, in realtà scene enigmatiche e complesse che mostrano eventi mai accaduti, composizioni indefinite evolutamente ambigue in cui l’osservatore è invitato a immergersi, interrogarsi, trovare significati.

Jeff Wall ha contribuito in maniera decisiva ad assegnare alla fotografia il valore di mezzo pittorico. Ha esplorato l’idea di fotografia come rappresentazione fedele di frammenti del reale attraverso l’uso dei lightbox, la composizione di scene ricche e complesse, il legame con la pittura classica, la predilezione per il grande formato, un metodo “cinematografico” di costruzione dell’immagine e non da ultimo un’intensa attività di studio e riflessione teorica.

La parole del fotografo nel servizio di Francesco Satta.

La mostra fa parte della VII edizione di Foto/Industria, la Biennale di Fotografia di Industria e del Lavoro.

Nel servizio Francesco Satta intervista Jeff Wall.