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Corriere Animali
«Il contatto fisico non va mai forzato, bisogna lasciare al micio la possibilità di scegliere quando avvicinarsi a noi». Nel weekend l’influencer sarà presente al SuperCat Show di Roma dove saranno in mostra 600 felini delle razze più ricercate
Come si accarezza un gatto? La domanda è tutt’altro che scontata perché molto spesso gesti che ci sembrano i più «naturali» del mondo sono tali solo per noi esseri umani, ma non è detto che vengano visti altrettanto naturalmente dai destinatari delle nostre attenzioni. Posizionare la nostra mano sul corpo di un animale è un gesto che ha molte implicazioni, anche positive quando la relazione è avviata. Ma il contatto non è detto che sia sempre gradito ed è importante che a monte di tutto ci sia il rispetto per quello che è sempre un essere vivente e senziente, capace di provare emozioni e sensazioni, positive o negative.
«A volte non è facile comprendere il linguaggio del gatto e il suo stato d’animo – spiega Andrea Mancino, ingegnere biomedico e pet lover, esperto di relazione felina -. Meglio avvicinarsi con calma e lasciare che sia il micio a venire da noi, senza forzarlo. Restando fermi, parlando con tono tranquillo e tendendogli una mano perché possa annusarci. E se ci sfiora o si strofina contro di noi, significa che ci accetta».
A questo punto si tratta di capire dove accarezzarlo. «I punti più graditi sono sotto il mento, dietro le orecchie, lungo il dorso e sui fianchi, con movimenti dolci e lenti – spiega ancora Mancino, che è molto seguito sui social dove dispesa consigli tratti dalla sua esperienza di vita personale con Mimas e Rea, i suoi gatti soriani -. Meglio evitare pancia, zampe, coda e carezze troppo energiche sulla testa».
Dopo il dove, è inevitabile passare al come. «Se li accarezziamo nel modo giusto i gatti ci amano all’istante – prosegue l’influencer, che sabato sarà presente al SuperCat Show 2025 alla Fiera di Roma, dove incontrerà dal vivo i suoi follower e tutti gli amanti dei gatti in cerca di suggerimenti -. Magari potremmo trovate la fossetta dietro alle loro orecchie, dove hanno tante terminazioni nervose, e massaggiare delicatamente con movimenti circolari: per loro sarà una goduria. La mano va mossa accarezzando nel verso del pelo, con movimenti lenti e regolari: se il gatto chiude gli occhi, fa le fusa o si rilassa, gli piace. Se, invece, si irrigidisce, muove la coda in modo brusco o si allontana, è meglio fermarsi». Come sempre, però, i consigli sono di carattere generale e non è detto che il singolo animale rientri nella casistica. Ognuno ha il proprio carattere e la propria personalità. Ci sono alcuni gatti che sono poco avvezzi ai contatti, altri che invece li apprezzano e li cercano. «Basta in ogni caso osservare il micio e rispettare i suoi limiti – sottolinea l’esperto -. Sarà lui a farci capire quando ne avrà abbastanza».
Il nostro gatto potrebbe però essere timido o poco abituato al contatto. E in questo caso servono pazienza e delicatezza. «All’inizio non dobbiamo toccarlo, ma permettigli di osservarci da lontano, imparando a riconoscerci dalla voce, dai movimenti e dal nostro odore – consiglia Mancino – è importante, poi, creare un ambiente sicuro dove il gatto possa rifugiarsi e sentirsi protetto, come una cuccia chiusa, una scatola o uno spazio sopraelevato. Mai disturbalo quando poi vi si nasconde: deve sapere che quel posto è inviolabile. Solo quando si sentirà sicuro nel suo territorio si avvicinerà».
Un alto grado di confidenza potrebbe crearsi però solo dopo diverso tempo. I primi approcci devono in ogni caso essere cauti e delicati: «Si può iniziare ad accarezzarlo con movimenti molto lenti e in zone neutre, come testa o dorso, ma fermarsi subito al primo segno di disagio, come orecchie abbassate, coda mossa nervosamente o corpo rigido». Ma se il gatto mostrerà la sua pancia mentre lo coccoliamo e si lascerà accarezzare, allora vuol dire che il ghiaccio è definitivamente rotto la relazione è stabilita.
Il SuperCat Show 2025 porta nella Capitale oltre 600 felini delle razze più ricercate, tra cui i Bengal, considerati «piccoli leopardi domestici», i simpatici Kurilian Bobtail dalla coda arricciata, gli eleganti British longhair e shorthair, gli Abissini, i misteriosi Certosini, i vivaci Cornish e Devon Rex, e poi ancora Maine Coon, Neva Masquerade, Norvegesi delle Foreste, Orientali, Persiani, Ragdoll, Sacri di Birmania, American Curl, Selkirk Rex, Siamesi, Sphinx, Siberiani, Blu di Russia e tanti altri.
Ci sarà anche il corner delle adozioni a cura dell’Arca – Gatti della Piramide, partner storico dell’evento, che proverà ad aiutare tanti mici romani a trovare una famiglia che li accolga con amore. La mostra felina internazionale si svolgerà sabato 15 (dalle 10,30 alle 19) e domenica 16 (dalle 10 alle 19). L’accesso – che avviene dall’ingresso Est-Padiglione 1 – costa 9 euro (7 i ridotti per ragazzi dai 4 ai 10 anni).
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12 novembre 2025 ( modifica il 12 novembre 2025 | 17:08)
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