di
Valeria Crippa
Il ballerino 22enne milanese, oggi all’Opéra, tra gli ospiti dell’étoile scaligera, che partecipa al gala di danza «Bolle & Friends» con cinque coreografie
Nel nome di Bolle. Il volo sulle mezzepunte di Lorenzo Lelli si misura plasticamente in due foto. Nella prima, Lorenzo è un dodicenne magrolino e sorridente, in tuta da allievo della Scuola di Ballo della Scala, ritratto in posa casual al fianco del suo mito, Roberto Bolle, nella portineria del Piermarini. La seconda foto lo ritrae dieci anni dopo, cresciuto non solo di venti centimetri: sul blasonato palco del Palais Garnier di Parigi, Lorenzo esegue la torturante variazione del Principe Désiré nella «Bella Addormentata» di Nureyev. Impeccabile, linee eleganti, super tecnica. Stagliato nella fiaba.
Da venerdì a domenica, Lelli danzerà per la prima volta agli Arcimboldi tra le stelle del «Bolle & Friends» proprio il passo a due della «Bella Addormentata» in coppia con la coreana Hohyun Kang, sua collega al Ballet de l’Opéra de Paris, dove Lorenzo è entrato nel 2023, promosso al rango di «sujet» pochi mesi fa.
Milanese, 22 anni, Lelli è la prova che, citando «Frankenstein Junior», «si può fare!». Nonostante il metro e 87 d’altezza e la massa muscolare, è rimasto un timido: «Sono stato folgorato dalla danza a cinque anni vedendo uno spettacolo in un paesino dell’Abruzzo dove si era trasferita la mia famiglia. I miei genitori si sono alternati a Milano per tenermi compagnia durante gli anni d’Accademia: hanno sempre creduto in me. Per molto tempo non ho osato sognare che quella mia passione potesse trasformarsi in una professione vera — racconta —. A Parigi all’inizio è stata dura, non parlavo ancora francese in modo fluente e mi perdevo in questa città così grande. Mi ha aiutato stringere amicizia con altri italiani: siamo in sette assunti all’Opéra, più qualcuno allo Junior Ballet».
Non è la prima volta che entra nell’orbita di Bolle: nei programmi televisivi del divo, ha danzato insieme agli altri allievi quando ancora frequentava l’Accademia del Teatro alla Scala: «Roberto è il mio modello, fin da bambino guardavo i cd dei suoi balletti, dal Lago e Bayadère. Mi ha contattato su Instagram per invitarmi al gala e ci siamo incontrati a Tokyo l’estate scorsa, danzavano nella stessa serata».
Per quanto prediliga il ruolo di mentore di giovani talenti, il cinquantenne Bolle è tutt’altro che in vena di risparmiarsi. In attesa di danzare nella Cerimonia dei Giochi Olimpici Milano-Cortina, l’étoile della Scala si farà in cinque sul palco degli Arcimboldi. Interpreterà tre duetti, «Moonlight» di Juliano Nunes e «Les Indomptés» di Claude Brumachon in coppia con Toon Lobach, e il passo a due da «Cantata» di Mauro Bigonzetti, pezzo di denuncia sulla violenza verso le donne, con la prima ballerina scaligera Antonella Albano. E affronterà due assoli, «Memories» di Nunes e il tecnologico «Waves» di Massimiliano Volpini.
«Bolle & Friends» da venerdì 14 novembre alle 21 a domenica 16 alle 17 al Teatro degli Arcimboldi (viale dell’Innovazio-ne 20, biglietti e 134/35, boxoffice@teatroarcimboldi.it)
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13 novembre 2025 ( modifica il 13 novembre 2025 | 07:18)
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