di
Daniela Polizzi
Spinge i numeri la raccolta con i premi lordi del Leone che raggiungono 73,1 miliardi, grazie alla performance del segmento Danni arrivato a 26,8 miliardi (+7,2%)
All’indomani del riassetto di vertice, con la nomina a direttore generale di Giulio Terzariol, Generali presenta i conti dei nove mesi dell’anno — che corrispondono anche a quelli del nuovo piano del ceo Philippe Donnet — superando le aspettative. L’utile netto l’utile netto normalizzato è salito a 3,3 miliardi (+14%) battendo il consenso degli analisti, grazie alla forte performance operativa, il risultato netto è pari 3,2 miliardi dai 2,96 di un anno fa che riflettevano peraltro la plusvalenza legata alla cessione di Tua Assicurazioni (58 milioni netti). Il titolo a Piazza Affari a metà giornata sale del 2% circa.
«Siamo fiduciosi di superare gli obiettivi del piano. Tutti i segmenti di business hanno contribuito alla crescita molto forte del risultato operativo. Il segmento Vita ha registrato un’elevata raccolta netta. Siamo fiduciosi», ha detto il cfo, Cristiano Borean, alla presentazione dei dati. «L’utile per azione è in aumento del 16%, le nostre fonti diversificate di generazione di cassa e la sempre più forte solidità patrimoniale e finanziaria — ha aggiunto — ci consentiranno di continuare a creare valore per tutti i nostri
stakeholder».
Poi Borean è intervento sul nuovo assetto del vertice: «Con Terzariol lavoriamo già da gennaio 2024 in un team che ha prodotto un piano industriale che mi sembra stia facendo molto bene e che stia anche dando soddisfazione a tutti gli azionisti. Continueremo a fare così e per me quindi dal punto di vista di relazione non cambia assolutamente nulla. Credo solo che aumenterà la presa e la capacità di essere giornalmente sul business per migliorare il valore creato per tutti i nostri stakeholder».
Sono stati due anni complessi per il gruppo impegnato a gestire l’onere delle catastrofi naturali ma il 2025 ha visto finora un impatto a 573 milioni, vale a dire corrispondente a poco più della metà del budget annuale di catastrofi naturali. «L’utile per azione è in aumento del 16%, le nostre fonti diversificate di generazione di cassa e la sempre più forte solidità patrimoniale e finanziaria ci consentiranno di continuare a creare valore per tutti i nostri stakeholder», ha concluso il manager.
Uno dei cardini del nuovo piano di Donnet è la distribuzione agli azionisti con oltre 7 miliardi di dividendi totali promessi dal ’25 al ’27 e un buyback di 500 milioni nell’anno in corso. A valere sul 2024 il Leone ha distribuito 2,2 miliardi, crescita dagli 1,9 miliardi dell’anno prima. Il gruppo conferma una solida posizione di capitale, con un Solvency II Ratio al 214% che si confronta con il 210% di fine 2024. L’esposizione ai valori di mercato dei Bpt è di 41,9 miliardi di euro
Spinge i numeri la raccolta con i premi lordi del Leone che raggiungono 73,1 miliardi, grazie alla performance del segmento Danni arrivato a 26,8 miliardi (+7,2%). La raccolta netta Vita ha registrato una solida crescita, raggiungendo 10,4 miliardi (+54,9%), con flussi netti in aumento in tutte le principali aree geografiche, ritrovando nuova spinta dopo gli anni dell’inflazione altissima. Tutti i segmenti del Vita hanno contribuito: la linea puro rischio e malattia si attesta a 3,6 miliardi, i prodotti ibridi & unitlinked a 4,672 miliardi e i prodotti risparmio tradizionali a 2 miliardi. Il valore della nuova produzione ammonta a 2, 2 miliardi (+3,7%).
Cresce anche l’asset management sotto la guida di Woody Bradford: il risultato operativo è in crescita del 9,9% a 429 milioni. Il cfo Borean ha fatto il punto anche sull’operazione Natixis sottolineando che “Sul dossier, Generali e Bpce stanno continuando a provare a trattare per vedere se riescono a trovare una soluzione. La data termine per il negoziato è dicembre e l’aggiornamento di Donnet è atteso in occasione dell’ultimo cda dell’anno della compagnia.
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13 novembre 2025 ( modifica il 13 novembre 2025 | 11:24)
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