Il simbolismo della “ruota che gira”, perfetto quando si parla di ciclismo, vale anche per le “mode” che riguardano il mondo del pedale. E il ciclocross, celeberrimo un tempo e poi semi-dimenticato per molti anni (almeno alle nostre latitudini) al giorno d’oggi è tornato d’attualità anche grazie a campioni come Van der Poel, van Aert o Pidcock che gareggiano ai massimi livello catalizzando così le attenzioni di molti appassionati e addetti ai lavori.
E così, tanti amatori hanno riscoperto il piacere della fatica, dei percorsi accidentati, delle ruote tassellate, del fango e delle scalinate affrontate di corsa con la bici in spalla. Un esercito di pedalatori certamente molto corposo nei paesi del Nord – il Belgio su tutti – ma che anche in Italia ha ingrossato le proprie fila. Passione e numeri che fanno gola anche all’UCI (la federazione internazionale) che ha assegnato per due anni a Varese i Mondiali Master di ciclocross: la prima è in programma tra il 28 e il 30 novembre all’ippodromo delle Bettole, luogo simbolo del pedale visto che è stato teatro di due Mondiali assoluti su strada nel 1951 e nel 2008.
L’appuntamento iridato, il top del movimento amatoriale mondiale, si svolgerà all’interno del “catino” delle Bettole messo a punto con un percorso approvato dai vertici tecnici dell’UCI. Su quel tracciato si misureranno diverse centinaia di atleti: a oggi ci sono 500 iscritti di cui 300 stranieri ma le proiezioni puntano a toccare almeno quota 600. La Germania è per ora la più rappresentata tra le nazioni estere (67 iscritti, 60 i francesi) mentre da Belgio e Olanda per il momento c’è un po’ di “freddezza”: comunque vada però il Mondiale varesino avrà dati superiori rispetto ai due precedenti di Amburgo (oltre 400 nel 2023, 512 partenti nel 2024).
LA CITTA’ SI ACCENDE
Al di là del lato sportivo, Varese si sta attrezzando per accogliere al meglio l’afflusso di sportivi e familiari in arrivo per l’evento. «Per questo motivo abbiamo anticipato le iniziative di Natale – spiega l’assessore Ivana Perusin – Lo spettacolo dei Giardini Estensi (“Il Giardino delle meraviglie”) sarà acceso venerdì 28 e anche il mercatino di piazza Montegrappa sarà già disponibile».
L’alleanza politico-sportiva già sperimentata in altri campi è stata confermata anche in questa occasione. Al tavolo di presentazione, con i vertici di Binda e Federazione, si sono seduti infatti Comune (con Davide Galimberti e Stefano Malerba oltre che Perusin), Provincia (Marco Magrini), Camera di Commercio (Anna Deligios) oltre che Emanuele Monti a rappresentare la Regione. L’indotto economico e sociale, del resto, non sono solo un contorno di eventi simili ma un obiettivo che va di pari passo con il lato sportivo.
UN PERCORSO DA PRO
A spiegare il percorso, insieme al presidente Renzo Oldani, è Alessandro Cottini che è il direttore dell’evento oltre che il “traino” in Binda per portare a Varese le gare iridate. All’interno delle Bettole è stato ricavato un tracciato di 2,6 chilometri con partenza e arrivo sotto le tribune centrali (da regolamento si parte sull’asfalto). I corridori affronteranno tratti in sabbia e due ponti artificiali che renderanno più difficile e spettacolare la gara; la conformazione dell’ippodromo permetterà invece al pubblico di poter vedere l’intero tracciato. A innalzare ulteriormente il livello («l’allestimento è pari a quello delle gare professionistiche e chissà che un domani non riusciremo a proporre anche manifestazioni di quel genere» spiega Cottini) ci saranno box, e aree tecniche al coperto con strumentazioni all’avanguardia per il lavaggio biciclette.
«Oggi sarebbe utile avere impianti in grado di far pedalare bambini e ragazzi in sicurezza, visti i pericoli della strada: sarebbe bello – conclude Cottini – che il tracciato preparato per queste due edizioni di mondiali master possa rimanere almeno in parte permanente. Sarebbe una bella scelta per la città e lo sport». E chissà che, anche nell’ottica della risistemazione dell’ippodromo per cui è in corso un bando, non ci possa essere anche questa eredità.

