Un emozionante viaggio a ritroso nel tempo, tra i grandi capolavori della storia dell’Arte, dall’astrattismo americano del Novecento all’impressionismo europeo Ottocentesco, in un dialogo costante tra Europa e Stati Uniti per provare a comprendere come si è arrivati all’arte astratta dopo secoli di pittura figurativa.
Marco Goldin riassume così il senso della sua nuova, imponente mostra trevigiana. “Da Picasso a Van Gogh” segna ufficialmente il ritorno del curatore in città, nel segno di alcuni tra i nomi più memorabili della Storia dell’Arte. In un museo di Santa Caterina completamente rinnovato, l’allestimento curato da Goldin spazia da Piet Mondrian ai grandi nomi dell’astrattismo americano. Da Morris Louis a Helen Frankenthaler, passando per i maggiori rappresentanti delle avanguardie, da Picasso a Matisse, da Modigliani a Braque, da Klee a Delaunay, dando voce a inediti capolavori dell’impressionismo americano per arrivare a Cezanne, Monet, Gauguin e Renoir includendo l’arte sublime di Hopper.

IL CAPOLAVORO DI VAN GOGH
La mostra si apre con un capolavoro di Richard Diebenkorn della serie “Ocean Park” e si conclude nella sala ipogea del museo dov’è esposto il celebre dipinto “Campi di grano con falciatore, Auvers” di Vincent van Gogh a cui è dedicato anche il film di 30 minuti appositamente realizzato da Goldin che sarà proiettato per tutti i visitatori nella nuova sala cinema ricavata all’interno del museo trevigiano. “Campi di grano” e “Ocean Park” sono due capolavori realizzati a 80 anni di distanza tra loro, completamente diversi nello stile ma accomunati dalla tensione emotiva del giallo e dell’azzurro, colori chiave nella poetica espositiva di Goldin. In queste due tele si nasconde il senso dell’intera mostra: «Da un lato il giallo della sabbia e del grano, simbolo di resistenza e attaccamento alle cose terrene, dall’altro – conclude il curatore – l’azzurro del mare e del cielo, simbolo del nostro desiderio di aprirci all’infinito».