Addio a Elisabetta “Betty” Tognana, professionista simbolo delle Donne del vino: si è spenta nella giornata martedì 29 luglio. Nel 1988, insieme ad altre colleghe pioniere, fu tra le fondatrici dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino. “Spirito libero dalla passione travolgente, ha saputo unire dolcezza e disciplina ferrea, come ricordano anche gli amici del mondo del rally”, dicono dalle Donne del vino. Vigne e calici non erano le sue uniche passioni, nel suo cuore c’è anche lo sport, in particolar modo il rally. Negli anni Ottanta è stata una delle più talentuose navigatrici italiane, protagonista del Campionato Italiano Rally accanto a campioni come Adartico Vudafieri e Dario Cerrato. Ma la sua impresa più grande è stata probabilmente quella di sfidare pregiudizi e convenzioni e di dare un assetto istituzionale alla passione per il vino che condivideva con tante altre donne. Non solo imprenditrici, ma anche giornaliste e ristoratrici.
“Nel 1988, quando il vino era ancora appannaggio quasi esclusivo degli uomini, Betty ebbe una visione: valorizzare il lavoro delle tante donne che già operavano, spesso in silenzio, nel mondo del vino. Nasce così l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino, oggi la più grande associazione femminile del vino al mondo”, e il racconto delle donne del vino.
Daniela Mastroberardino, presidente delle Donne del Vino la ricorda così: “Con profonda commozione salutiamo la nostra socia onoraria Elisabetta Tognana, una delle fondatrici della nostra Associazione. La sua visione, nel 1988, ha dato il via a un percorso che ha cambiato la storia del vino in Italia, offrendo alle donne uno spazio di condivisione, crescita e affermazione professionale. Elisabetta è stata una donna fuori dagli schemi, coraggiosa e determinata, capace di farsi strada sia tra le vigne sia nelle curve dei rally. La sua energia e il suo entusiasmo sono stati un esempio per tutte noi. Oggi raccogliamo la sua eredità con gratitudine e responsabilità. A nome di tutte le Donne del Vino, esprimo vicinanza alla famiglia e a chi le ha voluto bene. Il nostro cammino continua anche grazie a lei”.
“È stata una donna coraggiosa e trasgressiva – ricorda Donatella Cinelli Colombini – Si pensi solo alla sua passione per il rally e al fatto che faceva il navigatore nelle corse . E nel 1988 fondare un’associazione pensata per le donne del vino è stata una rivoluzione. All’epoca al suo fianco c’era mia madre Francesca Colombini. Elisabetta raccontava che in tanti la prendevano in giro per aver pensato di creare un gruppo dedicato alle donne e al vino. E sin dal principio, oltre alle produttrici, ha voluto ammettere come socie anche esponenti delle altre categorie, quindi enotecare, giornaliste e poi sommelier. È stata la prima direttrice dell’associazione ma ha stabilito come regola che il mandato fosse a termine, dimostrando così la sua generosità e il senso democratico che sempre l”ha animata”. “Buon viaggio Betty. Hai tracciato la rotta. Noi continueremo il cammino”, è il saluto commosso delle donne del vino. L’ultimo saluto a Betty il 30 luglio, alle 17 a Siena, nella Chiesa di San Bartolomeo Alle Volte Alte.