Ravenna, 13 novembre 2025 – Si sono barricati sul tetto del palazzo all’angolo tra via di Roma e via Diaz per protesta verso la ditta per cui lavorano perché, denunciano, non vengono pagati da tre mesi.

Quattro degli otto operai dell’impresa Edil Batik, compreso il titolare, Ecevi Batik, nel tardo pomeriggio, dopo un’accesa discussione con il geometra della ditta appaltatrice sotto i portici del palazzo, sono saliti sul tetto.

La minaccia di un incendio?

In pochi minuti una piccola folla si è radunata in strada, sono arrivati i vigili del fuoco, polizia e carabinieri, l’area è stata transennata e a un certo punto si è diffusa anche la notizia che i quattro minacciassero di dare fuoco al ‘cappotto’ sul tetto.

Gli operai sono rimasti in cima al palazzo meno di un’ora, vigili del fuoco e forze dell’ordine sono entrati per raggiungerli anche se, a un certo punto, è stato sufficiente recuperare il numero di telefono di uno di loro per convincerli a scendere, forse anche nella speranza che la ditta presti fede alle promesse fatte.

La protesta nel cantiere, sul posto anche i vigili del fuoco (foto Zani)

La protesta nel cantiere, sul posto anche i vigili del fuoco (foto Zani)

In attesa di un bonifico che non è mai arrivato

L’edificio, una volta di proprietà della Cattolica Assicurazioni, è stato acquistato dalla Perseo Geie di Roma che ha avviato i lavori di riqualificazione per realizzare appartamenti di pregio. Il cantiere è partito nel 2022, Perseo ha quindi appaltato i lavori ad Apulia che a sua volta li ha subappaltati a Edil Batik.

“Da tre mesi – ha spiegato il titolare di quest’ultima, Ecevi Batik, turco di 48 anni e tra coloro che sono saliti sul tetto – non ci pagano, continuano a ripeterci che il bonifico arriverà il venerdì, poi arriva il venerdì successivo e i soldi non sono arrivati, poi quello dopo ancora e continuano a rimandare. Noi non sappiamo più come fare, siamo in otto, abbiamo famiglia, affitti da pagare, dobbiamo mangiare, noi e i nostri familiari, e siamo disperati”.

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Senza soldi anche per mangiare

Il gesto, ha raccontato, è nato dopo settimane di esasperazione, durante le quali non avevano più i soldi neanche per mangiare. È stato uno dei bar sotto i portici, a un certo punto, ad aiutarli, a offrire loro le colazioni. “Degli otto impegnati nel cantiere – ha continuato Batik – solo in quattro siamo saliti sul tetto, altri due ci aspettavano in strada. Una volta nel cantiere lavoravano più persone, almeno una ventina. Ma se le persone non vengono pagate, vanno via”.

La denuncia sulle condizioni di lavoro

Batik ha descritto anche condizioni di lavoro tutt’altro che dignitose: “Non abbiamo neanche un bagno chimico, siamo costretti ad andare nei bar qui attorno. Non sono queste le condizioni in cui si può lavorare”.

Nel palazzo, secondo il progetto iniziale, dovrebbero essere realizzati 38 appartamenti, alcuni dei quali sono già stati venduti. La fine dei lavori, secondo quando annunciato dalla proprietà qualche tempo fa, dovrebbe essere nel 2026.