voto
7.0

  • Band:
    STELLAR CIRCUITS
  • Durata: 00:42:12
  • Disponibile dal: 14/11/2025
  • Etichetta:
  • Nuclear Blast

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Gli Stellar Circuits, quartetto di Salem inquadrato dalla critica nel novero dei gruppi progressive metal, escono con il terzo lavoro intitolato “Phantom :: Phoenix”; senza cercare di imbrigliare troppo in mere definizioni quel mix di generi che determinano il suono di questa formazione, c’è però da dire che ci troviamo di fronte non al classico progressive ma a una serie di contaminazioni che spaziano dai Deftones agli A Perfect Circle fino al metalcore.

Come la copertina di questo disco, sicuramente la loro musica vive di binomi e dicotomie: possiamo notare un’anima spezzata a metà che ben si manifesta con le due tipologie vocali di Ben Beddick, quella urlata e quella vellutata. Questo dualismo, anche nella struttura delle canzoni, crea partiture complesse che all’ascolto risultano come una via di mezzo tra i passaggi metalcore dei Caliban di “The Awakening” e dei Landmvrks di “Lost In The Waves”, con parti strumentali math-rock interpretate dalla chitarra di Jared Stamey e dalle sonorità più vicine ai Vola di “Witness” e ai The Contorsionist di “Clairvoyant”.
Per quelli che sono i ritmi e le atmosfere in crescendo, si deve dare merito al batterista Tyler Menon e menzione d’onore al bassista Jesse Olsen (notevole la sua presenza nel disco, dall’introduzione di “Same Page” al cadenzato in “The War Within”).
Ci si trova scombussolati nel passare da brani più diretti e orecchiabili come “Gloria”, con il suo ritornello che fa subito presa e suoni elettronici, ad altri che aspettano come schiaffi inattesi: prova ne è “I See Your Spirit”, che rende la partenza del disco un muro sonoro di parti urlate e poi di rallentamenti e lagune che portano di nuovo a violenti vortici martellanti. Proprio per questi continui scossoni possiamo apprezzare le parti più riflessive, più ammalianti e notare il buon lavoro fatto nel costruire questi pezzi che compongono l’album; rammarico in parte per la disomogeneità di influenze, perché non sempre nella resa finale la parte di metalcore si inserisce con un giusto incastro sulle linee melodiche.

Questo “Phantom :: Phoenix” non è un disco per gli amanti del genere progressive comunemente conosciuto, ma per quelli che volgono il proprio ascolto a nuove frontiere, a dialoghi tra mondi più estremi e suoni asciugati degli orpelli pomposi, dove la parte ritmica è preponderante e l’impatto delle varie canzoni diventa quasi fisico.