L’ex tecnico Fabio Capello ha parlato della grande sfida alla ripresa del campionato tra Inter e Milan


Andrea Della Sala
Redattore 

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l’ex tecnico Fabio Capello ha parlato della grande sfida alla ripresa del campionato tra Inter e Milan:

Partiamo dai punti di forza.

«L’Inter segna tanto ma ne prende anche parecchi. Acerbi dà bene le direttive, Akanji mi piace perché ha personalità ed è bravo con la palla fra i piedi. Anche Bastoni è bravo coi piedi, un pelo meno quando deve marcare: a volte si perde l’uomo, è più valido nella fase offensiva. E poi l’Inter ha un grande punto di forza su entrambe le fasce, fanno ottimi cambi di campo. Dei rossoneri, mi piace Pavlovic, anche se a volte si perde l’uomo in area. Lui e Tomori sono punti fermi. La definirei una buona difesa che però ha bisogno di un buon filtro. La vera forza della difesa è… la mediana, quando tutto funziona e i titolari sono presenti ovviamente: Modric e Rabiot sono due grandi filtri, hanno entrambi qualità e Rabiot ha pure la forza. Vedo bene anche Bartesaghi, gli darei fiducia».

«La concentrazione in area sui cross, per entrambe. In quella zona si perdono l’uomo. Il Milan ha anche qualche problemino sulla sinistra, e pure Saelemaekers a volte si perde l’uomo. Gabbia? Fa la sua parte ma come centrale a dirigere la difesa ci vorrebbe qualcosa di più».

Quali sono le zone più delicate delle due difese?

«Pulisic si inserisce bene, con qualità, e gioca tra le linee. L’Inter si affida agli esterni, il Milan entra più centralmente. Il Milan coi tre dietro gioca a zona, l’Inter ultimamente fa qualcosina in più a uomo, vedremo se ci sarà qualche marcatura particolare».

In termini di linea a tre, sulla carta quale vede di maggior affidamento?

«Per i sincronismi l’Inter. Tutti e tre con la palla al piede sono più bravi dei milanisti».

Il Milan non ha un centravanti vero e dall’altra parte c’è Acerbi, che si esalta con i numeri 9 di ruolo: potrebbe essere un problema per i nerazzurri?

«Acerbi quando l’avversario ha palla gli va addosso, magari gli fa fallo, ma non può mettersi a inseguire Leao e Pulisic. Quindi occorrerà la massima applicazione nelle marcature preventive. Ma tra Acerbi, Bisseck e De Vrij mi tengo Acerbi».

Akanji se lo aspettava così?

«Ha dimostrato un grande valore, ha esperienza e qualità. Per certi versi è un po’ il Modric dell’Inter sebbene non si sia ancora espresso ai suoi livelli».

Lo svizzero a giugno potrebbe essere riscattato obbligatoriamente o permettere all’Inter di esercitare il diritto: lei lo riscatterebbe?

«Con uno di 30 anni come lui assolutamente sì, in un campionato come quello italiano si fa altri tre anni in scioltezza. In quel caso l’Inter dovrebbe chiedersi: cosa potrei trovare in giro di meglio?».

L’Inter dietro ha ancora cali di concentrazione.

«Vivono momenti in cui si addormentano e si beano del gioco e del vantaggio. Chivu lo sa bene».

Chivu è soddisfatto di avere alzato la linea difensiva.

«Si accorge di avere benefici, quindi sa che le idee sono state assorbite e non “contestate”».

E’ un’Inter più fallosa rispetto a quella di Inzaghi.

«Quando giochi più avanti sei obbligato a fermare il gioco prima…».

Modric sta stupendo anche in fase di non possesso.

«Ha un’intelligenza superiore, intuisce il gioco prima e quindi riesce a arrivare in anticipo. Il calcio italiano è così lento che lui quando arriva la palla ha già letto il libro e lo ha anche già chiuso. L’unico problema possono essere i cambi di campo dell’Inter».

Ma secondo lei sarà un derby bello?

«So solo che voglio vedere attacchi che divertano».