Si entra sempre più nel vivo delle ATP Finals 2025 che si stanno disputando a Torino. Siamo ormai pronti per l’ultima giornata di match, con i due gironi che eleggeranno ufficialmente i due semifinalisti che andranno a giocarsi l’accesso alla finale.
Di questo e molto altro si è parlato nel corso di Tennismania, in onda sul canale Youtube di OA Sport. Nella puntata odierna Guido Monaco, commentatore tecnico di Eurosport, ha dato il via alla sua analisi partendo dalla vittoria di Jannik Sinner di ieri sera contro Sacha Zverev: “Una partita tra due giocatori con caratteristiche diverse a livello di aggressività e rendimento del dritto. Rischiava di essere un po’ uguale a se stessa. Se il tedesco dice che il risultato è bugiardo non ha tutti i torti. Quando hai 7 palle break e, nel complesso, più del rivale e perdi 6-4 6-3 hai amaro in bocca di sicuro. Non solo, in quelle occasioni Sinner ha messo in campo 7 prime di servizio impressionanti. Fa effetto notare come un giocatore che prima era una “bestia nera” per Jannik, ora ha il dualismo in controllo. Una rivalità che è stata ribaltata in maniera netta. Onore delle armi per il tedesco che, quantomeno, avrebbe meritato un set lungo”.
Guido Monaco prosegue nella sua analisi: “Zverev probabilmente ha provato a mettere in campo alcuni correttivi rispetto agli ultimi match. Ad ogni modo, giocando tante volte contro e allenandosi anche contro, i misteri sono pochi. Ci sono però alcuni dettagli che vanno presi in considerazione come l’insistere su un colpo, servire in maniera diversa o cambiare posizione di risposta. In sfide come quella di ieri bisogna andare a notare questi dettagli, per quello che possono incidere”.
Zverev, però, non sembra più un ostacolo particolare per l’altoatesino: “Credo che in questo momento, oltre ad Alcaraz se è tirato a lucido, forse solo Auger-Aliassime può rimanere vicino a Sinner. Il canadese ha servizio-dritto e toglie il tempo a Jannik con il suo gioco. Lui è costruito per l’1-2 e andare avanti. Gli altri per farlo devono sforzarsi, proprio come Zverev che, invece, ama scambiare da fondo. A Parigi non era al meglio, a Vienna e ieri sì”.
Sinner, invece, prosegue nel suo ottimo rapporto con le ATP Finals: “Penso che Sinner in questo luogo si trovi davvero bene, ha un feeling speciale con Torino, si sente a casa e anche le condizioni di gioco gli piacciono. Non lo so, forse per lui si crea una magia particolare. Arriva molto bene all’evento ed è qui per vincere ma mi dà la sensazione che, se anche non vincesse, non gli cambierebbe niente. Dal suo punto di vista, dopo la batosta di New York ed i crampi di Shanghai, ha vinto Vienna e Parigi di fila. Diciamo che ha lo coscienza a posto. Ovviamente è il favorito, ma è sereno, è troppo più forte degli altri. In poche parole si vive una bella settimana e riesce a godersi l’evento”.
Qual è il suo paragone a livello di cattiveria agonistica? “Penso che l’unico possa essere Nadal, per quella attitudine di volerti distruggere sin dal primo punto del match. Lendl? Lui ci sta per continuità e sempre per avere le batterie cariche anche a fine anno. Jannik attenta ai suoi record alle Finals? Può essere. Per il momento sta facendo qualcosa di incredibile. Al momento ha il 65% di game vinti. Gli altri sono tra il 44 e il 48% e non sono certo i numeri 200 del mondo”.
A questo punto, già sicuro del primo posto nel girone, la concentrazione va alla semifinale: “Aver centrato già il primo posto è una grande notizia per Sinner. A questo punto credo che giocherà più tranquillo il terzo match, quindi potrebbe avere 24 ore di riposo verso la finale”.
Si passa poi a Lorenzo Musetti: “Nel primo set del suo match contro De Minaur è entrato in campo ben sapendo come muoversi. La palla dell’australiano, poi, arriva bene da incontrare, piatta, pulita, magari non troppo alta, ma invitante. Il toscano ha interpretato il match in maniera subito aggressiva, sapendo che lo slice in risposta non dà problemi al rivale. Poi, quando sono calate le energie, è andato un po’ difficoltà, ma ha saputo gestirsi per andare fino alla vittoria. La Coppa Davis? Spero che vada, ovviamente, magari saltando il primo impegno contro l’Austria. Dopotutto arriva da otto tornei di fila ed è uno sforzo notevole per lui”.
Ultima battuta sul torneo di doppio: “Quale sarebbe il miglior duo da affrontare per Bolelli/Vavassori? Non lo so, in queste Finals il livello è equilibratissimo, sono tutti molto vicini ed in forma. Attenzione a Arevalo e Pavic che sono partiti male ma possono ancora qualificarsi per le semifinali e che hanno sempre sofferto. Gli azzurri arrivano da 2 vittorie nette, sono in ottima condizione”.
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