L’analisi delle abitudini digitali dei 15-19enni mostra che il 30,9% usa l’Ia tutti i giorni o quasi, il 43,3% alcune volte a settimana e solo il 7,5% non la utilizza mai. La distanza con gli adulti è marcata: oltre il 50% degli over 18 non ricorre a strumenti di intelligenza artificiale. Tra gli adolescenti, i chatbot rappresentano l’opzione preferita (68,3%), seguiti dagli strumenti di traduzione (42,5%) e dagli assistenti vocali (33,3%). Una quota più contenuta, pari al 9,3%, utilizza chatbot relazionali pensati per simulare una presenza continuativa. Gli studenti indicano come motivazioni principali la ricerca di informazioni (35,7%) e il supporto nello studio (35,2%), ma quasi uno su cinque usa l’Ia per scrivere testi e il 21,4% per attività ludiche. Una parte minoritaria, pari al 7,1%, ricorre all’Ia per migliorare il proprio benessere emotivo.