Amazon Leo è la nuova rete di comunicazioni satellitari in orbitra terrestre bassa. Nella notte di giovedì il successo del lancio di due sonde gemelle della Nasa dirette verso Marte
Jeff Bezos lancia la sfida a Elon Musk nel mondo dello spazio. E lo fa in modo duplice, con Amazon Leo e il razzo New Glenn di Blue Origin. Amazon Leo è la nuova costellazione satellitare ad orbita bassa che ha abbandonato il nome in codice «Kuipier». La sfida diretta al grande rivale Starlink, operativo da anni, si concretizza con 150 satelliti già attivi e oltre 3.200 in arrivo, con la promessa di portare Internet veloce nelle aree più remote del mondo.
New Glenn è il razzo di Blue Origin che la notte del 13 novembre ha completato con successo il lancio di due sonde gemelle dirette verso Marte nell’ambito della missione Escaperd della Nasa. New Glenn (alla sua seconda missione) si pone dunque come un’alternativa concreta al Falcon Heavy di SpaceX per il lancio in orbita di carichi pesanti. Il booster del razzo di Bezos è infatti rientrato sulla Terra atterrando su una piattaforma nell’Oceano Indiano proprio come il Falcon 9 di SpaceX, che tuttavia finora ha effettuato ben 144 lanci. L’esperienza non è paragonabile, ma con l’apertura della Nasa ai concorrenti di SpaceX per riportare l’uomo su Marte, il successo di New Glenn è un segnale forte.
La costellazione satellitare Amazon Leo
Il nuovo nome Leo si riferisce alla posizione dei satelliti, Low Earth Orbit (cioé Orbita Terrestre Bassa), la fascia compresa tra i 200 e i 2.000 chilometri di altitudine dove dono già operativi i primi 150 satelliti del gruppo (in programma ci sono 80 missioni). Il lancio del servizio commerciale è previsto per il 2026 e la costellazione di satelliti (3.236) opereranno a un’altidudine tra i 590 chilometri e i 630 chilometri per garantire alta velocità e bassa latenza (stimata tra i 30 e i 50 millisecondi). Starlink, la costellazione di satelliti di Elon Musk conta oggi quasi 9.000 satelliti e oltre 6 milioni di clienti al mondo: è evidente che il progetto di Bezos è molto più indietro rispetto a quello di Musk . Tuttavia Amazon ha alle spalle potenzialità finanziarie e integrazioni tecnologiche che potranno permetterle di accelerare la corsa. L’obiettivo dichiarato è portare la connettività veloce dove non c’è: le zone montane, le isole, i Paesi in via di sviluppo. L’aspetto problematico è che i migliaia di satelliti Leo andranno ad affollare lo Spazio già congestionato, con rischi di detriti e collissioni.
La missione verso Marte
Nell’ecosistema Spazio Jeff Bezos entra a gamba tesa anche nel mondo lanci spaziali. Giovedì Blue Origin ha lanciato nello spazio il suo razzo di punta, il New Glenn, alto 98 metri, portando con sé due sonde della Nasa dirette verso Marte. Per la prima volta il booster del razzo New Glenn, il più grande vettore riutilizzabile della compagnia, è atterrato con successo su una chiatta nell’Atlantico (nel primo lancio, un anno fa, il rientro del booster era fallito). Si tratta di un’importante passo in avanti in termini di riutilizzabilità, cavallo di battaglia dei razzi di SpaceX.
Le sonde marziane identiche, chiamate Escapade, trascorreranno un anno vicino alla Terra, posizionandosi a circa 1,5 milioni di chilometri di distanza. Una volta che Terra e Marte saranno allineati correttamente, il prossimo autunno, le sonde utilizzeranno un assist gravitazionale terrestre per dirigersi verso Marte, con arrivo previsto nel 2027. Una volta in orbita attorno al pianeta, le sonde mapperanno l’alta atmosfera e i campi magnetici sparsi, studiando come questi interagiscono con il vento solare. New Glenn è il vettore che deve consentire all’azienda di Bezos di entrare stabilmente nel mercato commerciale dei lanci. E sarà (anche) il razzo New Glenn a mettere in orbita Amazon Leo. Così si chiude il cerchio (in famiglia).
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14 novembre 2025
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