“La vittoria in Coppa Davis in Cile è stato come toccare il cielo con un dito. Un sogno realizzato”. Parole e musica dell’ex campione di tennis e opinionista Sky Sport, Paolo Bertolucci, durante il nuovo appuntamento di ‘Sky Up The Edit’, progetto di Sky per promuovere l’inclusione digitale in ambito scolastico, questa mattina a Torino presso l’Istituto di Istruzione Superiore Primo Levi.
L’aneddoto sulle famose magliette rosse indossate da Bertolucci e Panatta in Cile
“Le magliette rosse in finale? C’erano state manifestazioni pesanti in Italia. Non si voleva che giocassimo per via di quello che stava accadendo lì in Cile – ha aggiunto -. Alla fine della prima giornata eravamo avanti 2-0 e il giorno dopo avevamo il doppio per diventare campioni e la sera prima in camera Adriano Panatta venne chiedendomi se avessi la maglietta rossa. Stranamente, io che non la portavo mai, l’avevo in valigia. Gli dicevo di metterla un’altra volta perché ci sarebbe stato il vice di Pinochet in tribuna, ma Adriano insisteva spiegandomi che dovevamo dare un segnale e la mettemmo. In Italia non fu capita subito perché c’era il bianco e nero in tv. Sono contento venga colto oggi”.

Le parole del ministro Abodi
Nel nuovo appuntamento nelle scuole per “Sky Up The Edit”, il progetto di Sky che offre a studentesse e studenti tra gli 8 e i 18 anni l’opportunità di mettersi alla prova nella creazione di un contenuto multimediale sul tema del rispetto con l’obiettivo di sviluppare le competenze digitali dei più giovani, è intervenuto davanti ad oltre 180 ragazze e ragazzi e con circa 2.500 studenti collegati in streaming da tutta Italia il ministro dello Sport Abodi: “Il rispetto è una parola chiave anche dello sport, nei confronti di se stessi, degli altri, del contesto, della natura che ci circonda, della nostra città e del bene comune. È un principio che lo sport certamente allena e che noi dobbiamo cercare di promuovere offrendo delle opportunità, mettendolo a disposizione nelle scuole e aiutando chi non riesce a fare sport per ragioni anche economiche”. “Non c’è una buona relazione tra scuola e sport e non posso immaginare, come invece mi è successo di registrare, che uno studente o una studentessa vengano messi nella condizione di scegliere tra sport e scuola. Ci deve essere un’alleanza, ci deve essere un rispetto reciproco, e quindi le regole vanno cambiate per fare in modo che questo rispetto si manifesti diffusamente: pensare che lo sport sia una distrazione rispetto alla scuola secondo me è un errore clamoroso”.

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